Fabbriche Auto, Governo pronto alla riapertura: Fase 2 dal 27 aprile

Fabbriche auto, componentistica e moda: sarebbero questi i primi settori destinati a trainare la ripresa dopo l’inizio della Fase 2 quando il coronavirus resterà sullo sfondo ma non paralizzerà più le attività del nostro paese.

Fabbrica auto
(Getty Images)

La scelta di puntare sull’automotive come rampa di lancio per l’economia nazionale in vista della ripresa dopo l’inizio della Fase 2 è abbastanza scontata. Le industrie che nel nostro paese producono auto sono una delle grandi eccellenze ma rappresentano anche una voce significativa della nostra esportazione. In questo senso il governo sarebbe anche intenzionato ad andare incontro ad alcune regioni. Si tratta di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, che sarebbero pronte anche ad anticipare i tempi del lockdown al 27 aprile solo per alcuni settori e con regole ben precise.

LEGGI ANCHE > Coronavirus Fase 2: ipotesi e scenari di un traffico impazzito

Fabbriche Auto, settore indispensabile

Non solo; le aziende automotive sono anche quelle che vantano il maggiore indotto e dunque, riattivando le prime, ripartirebbero a poco a poco anche tutte le aziende di componenti, accessori, ricambi, che dalla filiera della produzione automobilistica non possono certo essere escluse.

Il DPCM scadrà con le attuali caratteristiche domenica 3 maggio e dovrà poi essere riformulato: le ipotesi al vaglio del governo e della task force coordinata da Vittorio Colao sono molte ma non tutto sarà così semplice e automatico. Dalle prime voci che filtrano dalle riunioni si sta parlando di un significativo cambiamento per il ciclo di produzione del nostro paese che dovrà tenere conto di molte nuove regole con le quali dovrà fare i conti.

LEGGI ANCHE > Gli USA non vogliono più il lockdown: protesta in auto e in coda

Fabbrica Auto
Uno degli stabilimenti Fiat (Getty Images)

Come e dove si tornerà a lavorare

Lo smart working sarà ancora una volta privilegiato: chi non sarà necessario in fabbrica o in azienda, continuerà a lavorare da casa. Le aree geografiche più colpite non potranno riprendere nemmeno a regime controllato, per lo meno non immediatamente. È sicuramente il caso della Lombardia i cui numeri, così come evidenziato ancora dopo la conferenza stampa della protezione civile di ieri, sono ancora da grande emergenza, da Fase 1 piena.

I nuovi protocolli per la ripartenza prevedono il ricorso alla app Immuni, di cui si sta parlando molto in queste ultime ore e che dovrebbe tracciare le persone contagiate e guarite dal COVID19, mentre una seconda app dovrebbe rendere più semplice l’approccio al meccanismo delle autocertificazioni.

LEGGI ANCHE > Foto e immagini di New York dalla sella di una moto

Fabbrica Auto
Uno degli effetti del Lockdown, una fabbrica di auto paralizzata (Getty Images)

Dopo il 4 maggio

Lo spettro della recessione fa paura. Il governo ha in programma una serie di riunioni al vertice per i prossimi sei-sette giorni. Ci si vedrà anche nel corso del prossimo fine settimana. Entro venerdì prossimo al massimo dovranno essere chiare le procedure e i settori da riattivare e le priorità con le quali ripartire. Molto dipenderà anche dall’andamento dei contagi, e dalla curva di quanti si ammalano e di quelli che, purtroppo, non ce la fanno.

Dal 4 maggio è praticabile pensare a una maggiore riapertura di negozi e centri commerciali con orari di apertura anche per uffici e aziende. Si pensa a un ciclo H24, ovvero estendere la produzione su una tempistica più ampia per distribuire maggiormente il numero di lavoratori ma questo significherebbe anche rivoluzionare il servizio dei trasporti pubblici in tutte le grandi aree urbane e metropolitane. Sarà un primo test per mettere alla prova il sistema paese e la sua capacità di adattamento alle nuove regole determinate dal coronavirus.

Impostazioni privacy