Coronavirus, USA in auto per protesta: scatta l’Operazione Ingorgo

Usa in auto e in coda per protestare. A gran voce, soprattutto nelle città più industriali, gli Stati Uniti chiedono di poter ripartire dopo la pandemia che ha paralizzato il paese. Anche nel Michigan e a Detroit, una delle città più colpite, sono stati centinaia gli automobilisti che sono scesi nel traffico per protestare.

Usa auto
Detroit, Michigan: cartelli critici nei confronti della govenatrice Gretcen Whitmer

Gli USA sono bloccati da ore in una coda di auto a passo d’uomo che si snoda prima per alcune centinaia di metri e poi per diversi chilometri. È la protesta nata dagli abitanti del Michigan, e in particolare della capitale dell’industria automobilistica americana, Detroit, che si è concretizzata ieri diffondendosi in tutto il paese. Alla protesta hanno aderito migliaia di persone che ritenevano eccessivi i provvedimenti imposti dalla governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer, e che chiedono di potere tornare al lavoro.

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Ingorghi in tutto il paese per Opetation Gridlock la protesta contro il lockdown (Getty Images)

Usa in auto per manifestare

La situazione di Detroit è molto particolare: in un paese dove ogni giorno i morti sono migliaia e di moltissimi non si sa nemmeno se e dove verranno seppelliti, la “car city” sta soffrendo una crisi d’identità violentissima. Fabbriche chiuse, indotto in ginocchio, i padiglioni che in avrebbero dovuto ospitare il salone dell’auto che è stato annullato sono pieni di letti di fortuna nel tentativo di salvare centinaia e centinaia di homeless che non hanno alcun accesso al sistema sanitario nazionale. Il coronavirus sta facendo una strage tra i più poveri e quelli che vivono per strada.

Ma da una situazione del genere Detroit rischia di non riprendersi più e quasi tutti nel Michigan, ma anche in altre realtà fortemente industriali come Pittsburgh, Buffalo, Cleveland o Chicago, vorrebbero semplicemente poter tornare a lavorare. Le norme tuttavia sono molto restrittive.

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Usa auto
(Getty Images)

Norme restrittive

La governatrice Gretchen Whitmer ha imposto delle norme durissime imponendo a tutti di stare a casa punendo con sanzioni amministrative molto pesanti e con il carcere chi viene fermato per strada senza motivo. La settimana scorsa, quando si è toccato il momento più drammatico in termine di vittime e contagi, la governatrice del Michigan ha prolungato i termini del decreto che è stato ulteriormente rafforzato. Niente che non sia normale qui da noi: divieto di spostarsi verso le seconde case, niente riunioni familiari per Pasqua, servizi non necessari chiusi.

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Protesta dilagante

Su Facebook è montata una protesta che dal Michigan si è estesa a tutto il paese ed è diventata vitale attraverso i social. Si chiama Operation Gridlock, operazione ingorgo. Tutti per strada con la propria auto per paralizzare il traffico. Una protesta pesante e scenica con tante città nevralgiche degli States, negli ultimi giorni rese deserte dai provvedimenti. Da oggi di nuovo imbottigliate in un colossale serpente di auto e furgoni a passo d’uomo.

Sulle auto intere famiglie con bandiere e striscioni. Molti i banner che inneggiano agli eroi di ospedali e corsie. Tantissimi insulti alla Gretchen che ha assunto una posizione diametralmente opposta a quella del presidente Trump, anche lui favorevole a un’interruzione immediata del Lockdown.

Protetti gli accessi agli ospedali, garantita una corsia d’emergenza per i mezzi di soccorso. Ma l’adesione è stata massiccia nonostante gli Stati Uniti stiano pagando il coronavirus più di qualsiasi altro paese in termini di vite umane.

 

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