Moto GP

MotoGP, il piano della Dorna per salvare il Mondiale 2020

La Dorna spera di poter correre la prima gara del 2020 il 16 agosto a Zeltweg.  I dettagli del piano allo studio per salvare quel che resta della MotoGP 2020

MotoGP, il piano della Dorna per salvare il Mondiale 2020

La Dorna e il team del Motomondiale guardano all’Austria. Il gran premio in calendario il 16 agosto potrebbe segnare l’inizio della stagione 2020. La stagione potrebbe prevedere dieci gare a porte chiuse, con meno persone al seguito delle scuderie. in più, sarebbero congelati i motori anche per il 2021.

Sullo stesso circuito, a luglio, si dovrebbe correre anche il gran premio di Formula 1. La presenza, finora confermata, di quell’appuntamento nel calendario del circus che potrebbe iniziare lì la stagione, rappresenta una speranza anche per la MotoGP.

Tornare a correre ci costerebbe comunque meno che restare a casa“, ha detto Massimo Rivola, capo del reparto corse Aprilia, al Corriere della Sera. C’è a rischio la sopravvivenza dei team. Per questo il numero uno della Dorna, Carmelo Ezpeleta, ha consultato i responsabili delle squadre in videoconferenza. 

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MotoGP, le ipotesi al vaglio della Dorna

MotoGP, le ipotesi al vaglio della Dorna

Fausto Gresini, che schiera un team in tutte le categorie del motomondiale, ipotizza un contingentamento del personale: 40 persone per le squadre ufficiali e 25 per i privati in MotoGP, 12 in Moto2 e Moto3, piloti compresi. Si punta a ridurre drasticamente il numero di persone che viaggiano al seguito del mondiale, che varia dalle due alle tremila per gara.

L’ipotesi prevede corse a porte chiuse: senza pubblico, senza ospiti nel paddock e giornalisti. Al massimo una decina, ma il filo è sempre sottilissimo. Lo scenario peggiore potrebbe includere il sacrifico delle classi minori. La Dorna intanto ha ordinato 10 mila test sierologici, per controllare personale e piloti nei week end di gara.

La società che gestisce il motomondiale intanto ha annunciato che nel 2021 si correrà con il materiale di quest’anno. “E c’è chi pensa di ridurre le moto nella massima categoria (proposta Ducati), una per pilota”, racconta Paolo Lorenzi sul Corriere della Sera. Oppure a ridurre i turni di prove. Segnali di ottimismo, per provare a ripartire.

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Alessandro Mastroluca

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