Negli Stati Uniti il magazzino delle auto invendute è aumentato a livelli di guardia
Continua la crisi di vendite in Italia per quel che riguarda il mercato dell’auto, a lanciare l’allarme è la Federauto: i dettagli
Il mercato dell’automobile in Italia continua a versare in una crisi profonda e stavolta l’allarme non proviene da statistiche o studi del settore, bensì direttamente da Federauto.
L’Associazione dei concessionari italiani ammette di non essere più in grado di assorbire il prodotto mandato dalle fabbriche. Questo il concetto delle parole di Plinio Vanini, rappresentante di Federauto, espresse durante la commissione bilancio della Camera.
I negozi di auto hanno sul groppone stock da 900 mila veicoli, nel complesso, invenduti che si attestano sui 18 miliardi di euro di valore.
Qualora non vi fossero interventi mirati da parte degli organi competenti, fa sapere Federauto, calerà di 800 mila unità il mercato delle auto ed i posti di lavoro a rischio a fine anno sono 400 mila considerando i soli concessionari.
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Si chiedono, tra le varie misure da poter adottare, incentivi per l’acquisto di vetture di ultima generazione con rottamazione di veicoli inquinanti al valore massimo dell’acquisto. Vanini rincara la dose parlando di un mercato, quello dell’auto, abbandonato nonostante porti il 19,5% del Pil al paese.
A fare eco a Federauto ci pensa Paolo Colangelo, presidente di Confarca (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici), che propone di posticipare l’introduzione dell’Iva sul conseguimento delle patenti, introdotta lo scorso anno per l’intero comparto, al 2021.
Ricordiamo che le immatricolazioni di marzo ed aprile, nel complesso, sono state la metà di quelle dello scorso anno nello stesso periodo con 361 mila vetture in meno messe in strada.
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