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Auto Elettriche, riciclo batterie e recupero materiali: il progetto norvegese

Arriverà presto, la prima fabbrica al mondo destinata al riciclo delle batterie esauste delle auto elettriche: la novità dalla Norvegia.

(Foto: Pixabay)

In Norvegia, il mercato delle auto elettriche è in forte fermento. Infatti, i dati dimostrano che circa un’automobilista su due compra una vettura a emissioni zero. Proprio per far fronte a questa grande richiesta, la nuova joint venture Hydro Volt, nata dalla fusione di Hydrovolt e Northvolt, costruirà una fabbrica per il riciclo delle batterie dei veicoli.

Si tratterà di un impianto pilota e sorgerà nella zona di Fredrikstad nel 2021. A questa struttura, se darà i risultati sperati, ne seguirà un’altra nel 2022 in Svezia, a Skelleftea, di dimensioni ancor più grandi. A sponsorizzare il progetto ci ha pensato l’Unione Europea, la quale ha messo a disposizione 350 milioni di fondi comunitari. Coinvolta anche Volkswagen, che nel 2019 ha finanziato Northvolt con 900 milioni di euro.

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Auto Elettriche: i dettagli dell’impianto di riciclaggio delle batterie

Auto Elettriche, riciclo batterie e recupero materiali: il progetto norvegese (Foto: Wheelsage)

Nel Paese scandinavo, le auto elettriche sono vendute già da parecchi anni, pertanto la decisione di costruire un impianto simile era solamente questione di tempo. Inizialmente, le batterie che provvederà a smaltire saranno quelle provenienti dalle prime vetture ecosostenibili acquistate dai norvegesi.

La fabbrica avrà un livello di automazione altamente elevato ed è progettato per la distruzione e lo smistamento di oltre 8.000 tonnellate di batterie. L’intento principale sarà quello di riuscire a recuperare vaste quantità di alluminio e massa nera, tipicamente costituita da una miscela di cobalto, nichel, litio e manganese.

Missione difficile, ma non impossibile, e soprattutto importante, dato che quando si arriverà al punto di riuscire a riciclare al massimo la massa nera, diminuirà non poco il bisogno di estrazione di materiali dall’ambiente.

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Francesco De Vincenzo

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