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TAV, ancora ritardi e stop per la Torino-Lione: la dura critica dell’UE

Previsti ulteriori ritardi per la Tav, l’infrastruttura che dovrebbe permettere il collegamento ad alta velocità tra Torino e Lione. Arriva la bocciatura dalla Corte dei conti europea

Slitta ancora la fine dei lavori del Tav, il collegamento ad alta velocità tra Torino e Lione (Getty Images)

In fase di progettazione da ormai gli inizi del 2000, la Tav continua a far discutere. Collegamento infrastrutturale che dovrebbe permettere viaggi ad alta velocità tra Torino e Lione, sembra destinato a vedere ritardata ulteriormente la sua conclusione. Come riportato da La Repubblica, al momento la fine dei lavori è fissata per il 2029, ma tutto lascia presagire che si slitterà ulteriormente.

La sentenza arriva direttamente dalla Corte dei conti europea che, durante il rapporto sui progetti di trasporto europei, ha dichiarato come sia impossibile che la Tav sia pronta entro il 2029. Secondo quanto riferito dai giudici contabili di Bruxelles, le principali causanti sarebbero i costi in continua crescita e una sostenibilità che ne nuocerebbe parecchio, considerando le previsioni del traffico e le emissioni di CO2.

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Tav, slitta la data di fine lavori: perdite ed emissioni non compensate

I motivi spiegati dalla Corte dei conti europea (Getty Images)

Nel rapporto stilato dalla Corte dei conti europea, figurano diversi motivi che lasciano presagire ulteriori ritardi nel completamento della Tav, la linea ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino e Lione. Grazie ad un’analisi socio-economica, risulta che attualmente i costi sono più alti dei benefici. Nello specifico, il valore attuale si aggira tra i -6,1 e i -6,9 miliardi di euro. Si tratta di cifre molto importanti, anche troppo per Bruxelles.

Parlando poi di sostenibilità ambientale, nel rapporto si leggono i dati sulle emissioni di CO2 per la costruzione della Tav, e di quanti anni ci vorrebbero per un beneficio netto. Stando a quanto riportato dal gestore dell’infrastruttura francese, in questi anni verranno generate circa 10 tonnellate di CO2, con benefici a partire da 25 anni dopo la conclusione dei lavori. Ma non secondo la Corte dei conti europea, secondo la quale ci vorrà il doppio degli anni per benefici a livello di emissioni.

Infine, da Bruxelles arrivano contestazioni anche per quanto riguarda i costi netti per la costruzione della linea ad alta velocità. Se inizialmente si parlava di circa 5,2 miliardi di euro, ad oggi la spesa è salita a quasi 9,6 miliardi, troppi rispetto anche all’incremento medio di altre opere di infrastruttura esaminate.

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Pasquale Conte

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