Formula 1, come si guida dopo lo stop: i consigli di Giovinazzi

In passato Antonio Giovinazzi non ha corso per due anni: il pilota italiano è quindi convinto di non avere grandi difficoltà a tornare in pista dopo il lungo stop che ha coinvolto la Formula 1.

Giovinazzi
Foto. Getty Images

E’ ormai iniziata la settimana che ci porterà alla gara inaugurale della stagione 2020 di Formula Uno, un appuntamento attesissimo da tutti gli addetti ai lavori e appassionati, ma il ritardo si è reso necessario a causa dell’emergenza sanitaria presente su scala mondiale. Il lockdown è stato comunque difficile un po’ per tutti, piloti compresi, che non hanno avuto la possibilità di proseguire con i test con le monoposto che utilizzeranno nella nuova annata.

Tornare a prendere confidenza con la pista dopo le diverse settimane di stop potrebbe risultare complesso, ma c’è chi è convinto di sapere quale sia l’approccio giusto da utilizzare E’ il caso di Antonio Giovinazzi, pronto a una nuova annata con l‘Alfa Romeo, ma che in passato ha provato in prima persona cosa siginifichi non poter stare a contatto con il volante per un lungo periodo. Dal 2017 al 2019, ossia il periodo di tempo trascorso tra le prime due gare della carriera nel Circus iridato e la prima stagione completa con un team di F1, lui non ha infatti avuto la possibilità di gareggiare sui circuiti.

Giovinazzi
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Il lungo stop della Formula Uno – I consigli di Giovinazzi

Per il pilota italiano la stagione che ci attende tra pochi giorni avrà un’importanza cruciale. Giovinazzi sarà infatti chiamato a confermarsi con l’Alfa Romeo, anche se molti, saputo della decisione della Ferrari di interrompere il rapporto con Sebastian Vettel si sarebbero aspettati una sua promozione. Lui comunque ha preso la decisione con filosofia ed è convinto che a breve avrà la sua occasione.

Non vedo l’ora di tornare a mettermi alla guida della mia macchina – sono le parole dell’italiano riportate da Motorsport.com -. Tutti noi abbiamo vissuto momenti difficili, io e la mia famiglia siamo rimasti colpiti dalla situazione di emergenza che ha coinvolto tutta la popolazione mondiale. Sono curioso di capire come andranno le cose ora che dovremo correre per due settimane consecutive sulla stessa pista. In Formula Uno non è mai successo, tutti noi dovremo adattarci. Non sono però preoccupato all’idea di poter essere arrugginito dopo il lungo periodo trascorso lontano dalle piste. Questo comunque non mi preoccupa. Non ho corso per due anni tra il 2017 e il 2019, questo per me potrebbe quindi essere un vantaggio rispetto agli altri“.

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