F1, Racing Point una “copia” della Mercedes: il nuovo team fa discutere

Simili, molto simili, praticamente identiche: non passa certo inosservato il fatto che la Racing Point e la Mercedes dello scorso anno, quella che ha dominato il mondiale di Formula 1, siano praticamente l’una la copia dell’altra.

Racing Point
La Racing Point di Lance Stroll durante le prove libere (Getty Images)

La cosa è evidente non soltanto agli osservatori e agli addetti ai lavori ma anche alle scuderie alcune delle quali, per la verità, hanno cominciato ad alzare la voce, a partire dalla Red Bull.

Il regolamento parla chiaro: le auto non possono essere l’una limitazione dell’altra e devono avere disegni , progetti e design compatibili con quello che prevede il regolamento ma realizzati in modo assolutamente autonomo. Copiare soluzioni tecnologiche di altre scuderie non solo è scorretto ma è vietato dal regolamento. Eppure questo è quello che sembra accadere con la Racing Point che è praticamente identica alla Mercedes con la quale lo scorso anno Lewis Hamilton ha dominato il mondiale.

Nel corso delle prime prove libere della stagione ospitate a Spielberg, in Austria, la Racing Point è stata la grande sorpresa di giornata con tempi eccellenti che, in gara, avrebbero portato Perez addirittura sul podio. Perez ha chiuso la prima sessione di prove al quinto posto (+0.696 da Hamilton) migliorandosi nel pomeriggio con un clamoroso terzo posto (+0.641).

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Una resa sorpendente

Il tutto nonostante qualche fumata bianca di troppo, soprattutto nella prima sessione di prove libere del mattino, e un paio di rientri precauzionali ai box. Nel corso del pomeriggio Sergio Perez ha inanellato una serie di giri impressionanti che hanno visto la vettura dimostrarsi estremamente performante tanto da andare ad attaccare un pilota esperto come Max Verstappen, proprio in casa della stessa Red Bull.

Al momento quelle di una protesta ufficiale sono soltanto voci di corridoio, ma sono molto insistenti. E sono di forte dissenso nei confronti di tutta quella che è l’operazione Racing Point che, di fatto, sarebbe una piccola Mercedes, una scuderia che sfruttando quelle che sono le tecnologie e le esperienze della casa campione del mondo dello scorso anno, anche nel corso di questa stagione può facilmente vivere di rendita. Una superiorità evidente non solo rispetto alle terze e quarte forza del campionato ma anche a Renault e Ferrari.

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Racing Point

Il box Racing Point al lavoro (Getty Images)

La protesta monta nel paddock

Non ci sono ancora prese di posizione ufficiali ma, così come è accaduto con il DAS che la Mercedes ha utilizzato in modo assolutamente funzionale nel corso delle prime prove libere di Spielberg suscitando reazione della Red Bull, che ha preannunciato la richiesta di un chiarimento in termini di regolamento al bureau della FIA, è facile pensare che anche Racing Point possa diventare oggetto di interesse dei giudici.

I tecnici e i designer della Racing Point si difendono dicendo di aver usato situazioni e soluzioni tecnologiche collaudate e vincenti. Perché le auto sono progetti a disposizione di tutti e, in questo senso, possono essere assunte le soluzioni migliori già in essere. La critica riguarda il fatto che più che una imitazione la Racing Point sembra essere esattamente la stessa macchina, griffata Mercedes, dello scorso anno e che, in questo senso, da regolamento non dovrebbe essere ammessa in gara.

Resta da capire se e come la FIA vorrà accogliere le proteste schierandosi contro la Mercedes in una stagione che vede la squadra tedesca leader non solo dal punto di vista economico ma anche politico del mondiale mentre tutte le avversarie sono in difficoltà. Soprattutto in un momento come questo in cui la Formula 1 cerca di alzarsi dopo la drammatica pandemia per rimettere in piedi un business che in questo momento sta ancora facendo fatica a far tornare i conti.

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