Moto GP

MotoGP Andalusia, cambia il regolamento bandiere gialle: le sanzioni

Un regolamento “inasprito” per il MotoGP Andalusia, così come lo ha definito Loris Capirossi rappresentante della Dorna ormai da tre anni nel corpo dei direttori di gara.

Con le bandiere gialle, tempi annullati per tutti e sanzioni per chi non decelera (Foto: Getty Images)

Lo scopo da parte dei commissari è quello di evitare che alcuni piloti in presenza di un reale pericolo in pista, segnalato dalle bandiere gialle, facciano finta di niente e proseguano sorpassi o giri veloci.

Dal MotoGP Andalusia regole più dure

La decisione segue una riunione che la Dorna ha tenuto all’inizio della settimana dopo che nel primo evento dell’anno, il Gran Premio di Spagna, sempre sul circuito di Jerez, si erano verificati alcuni episodi non limpidissimi. Bandiere gialle in modalità on, sia con gli steward che con i segnalatori ottici. Ma alcuni piloti avevano completato il sorpasso prima di alzare la mano dal gas. La cosa non è sfuggita ai commissari anche perché le cadute in Spagna erano state davvero molte. Di qui la decisione di inasprire.

Da oggi i tempi che verranno ottenuti in qualifica in contemporaneità con un segnale di bandiera gialla verrà cancellato. Si tratta di una extrema ratio che automaticamente dovrebbe portare i piloti ad abbassare il ritmo: anche perché qualsiasi sforzo sarebbe del tutto inutile.

Alcuni piloti si sono lamentati del fatto che il segnale non è sempre visibile in tutti i punti della pista: e la Dorna si è impegnata ad aumentare l’intensità dei segnali ottici e a distribuire ancora più steward lungo il percorso.

Resta per tutti l’obbligo di togliere il gas fin dalla prima bandiera gialla. Tempi comunque cancellati per tutti e sanzioni serie per chi non vedese (o facesse finta di non vedere) i segnali.

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Quartararo e Miller impegnati nelle prove di Jerez (Foto Gerry Images)

Tempi annullati e sanzioni per chi trasgredisce

In definitiva non appena un segnale di bandiera gialla verrà comunicato sulla pista i piloti dovranno togliere il gas. Tutti a filo di gas fino alla segnalazione di pericolo concluso, la bandiera verde. Solo allora si potrà tentare un nuovo tempo.

Le proteste dei piloti però sono state ribadite anche ieri, subito dopo la seconda sessione di prove libere. “Non tanto perché non vogliamo rispettare gli elementi di sicurezza che sono sicuramente importantissimi – dice Valentino Rossima perché le bandiere gialle spesso sono lontane o mal posizionate”.

La settimana scorsa c’erano stati due incidenti in regime di bandiera gialla: prima Jack Miller e poi Alex Rins a finire a terra con conseguenze abbastanza serie. Di sicuro il tempo per ottenere un giro veloce è poco. Dunque fin dalle prime prove di oggi molti spingeranno fin dall’inizio per evitare il traffico e non rinunciare a un buon piazzamento in caso di bandiera gialla.

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Stefano Benzi

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