MotoGP Andalusia, Pagelle di Gara: Quartararo e Valentino Rossi da urlo

Una premessa visto che nel MotoGP Andalusia c’è un dato che emerge più degli altri: le Yamaha private sono andate ancora una volta più forte di quelle ufficiali.

MotoGo Andalusia Quartararo
Ancora una prova eccellente a Jerez per Quartararo (Getty Images)

Ci fosse un voto di scuderia alla Petronas dovrebbe andare un dieci, due moto sul podio per la Yamaha ufficiale, ma quella vincente è l’altra. Di solito privilegiamola chiave di lettura che evidenzia il pilota. La cosa tuttavia non passa inosservata.

Fabio Quartararo – Merita ancora una volta il voto più alto per il semplice fatto di avere vinto e di essersi dimostrato il più caparbio. Grande continuità in una lotta estremamente serrata, tenendosi un soffio al di sopra della lotta furibonda che imperversava alle sue spalle. Voto 8, Terminator.

Valentino Rossi – Il dottore, stavolta, impugna la clava e meno colpi a destra ea  sinistra come se avesse vent’anni di meno. Non è tanto quanto va forte ma come va forte. Il modo in cui tiene in enorme difficoltà Vinales testimonia che la sua competitività tiene a galla una Yamaha ufficiale forse poco competitiva. Voto 7.5, Il Maratoneta.

Maverick Vinales – Considerando i tempi stratosferici di ieri, soprattutto l’ultimo anche se non gli è stato convalidato, era lecito attendersi qualcosa di più nella parte finale della gara quando non riesce mai a tenere il ritmo di quartararo e anzi rischia di essere risucchiato dal vortice alle sue spalle. In questo momento la sua è la moto migliore, forse dovrebbe pretendere di più da se stesso. Voto 6, The Departed.

Tanaaki Nakagami – Dopo avere rovinato il giro più veloce delle qualifiche di ieri perdendo la grande occasione di andarsene in pole position Nakagami corre una gara concreta che lo vede lottare ad armi pari con qualche momento di bella evidenza. Voto 6,5,  L’ultimo Samurai.

Andrea Dovizioso – Niente di straordinario , si continua a pensare che la stagione potrebbe essere molto meglio di quella che è ma, tutto sommato, il piazzamento a ridosso dei primi vale quantomeno la sufficienza dopo prove che facevano temere il peggio. Voto 6, Si può dare di più

Alex Rins – Fa una scelta diametralmente opposta a quella di Marx che le tenta tutte per correre per poi ritirarsi punto lui invece si risparmia pur di correre e alla fine è la scelta vincente anche se il suo infortunio, pur essendo grave e compromettente virgola non era una frattura. Fa un piccolo capolavoro. Arrivare decimo in una gara del genere, con la spalla ridotta in quelle condizioni e con questo caldo è un’impresa comunque straordinaria. Voto 7. Il Gladiatore

Jack Miller – Dispiace dare un’insufficienza a un pilota giovane, coraggioso e interessante come l’australiano ma la foga con la quale guida su una gomma che richiede maggiore attenzione ed elasticità è un po’ infantile. Voto 5, Ci sei? Ce la fai?

Miguel Oliveira – Alla sua prima pagina di grande evidenza in MotoGp Rovina tutto quello che di bello si era detto di lui me le prove di ieri alla prima curva. Troppo aggressivo ma soprattutto in modo inutile. Paga un errore di inesperienza che è comunque gravissimo. Voto 4, Il guastafeste.

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