Moto GP

MotoGP, dubbi sui motori Yamaha: la Ducati chiede chiarezza

Paolo Ciabatti, direttore sportivo Ducati MotoGP, vuole vederci chiaro sulla vicenda dei motori difettosi della Yamaha. Verrà riunita la MSMA.

Valentino Rossi e Maverick Vinales a Jerez (Getty Images)

L’inizio di campionato MotoGP 2020 a Jerez è stato all’insegna della Yamaha, con una doppietta nella prima gara e addirittura una tripletta nella seconda. Ma non è tutto oro quel che luccica.

Infatti, la casa di Iwata si porta dietro alcuni problemi di affidabilità legati ai motori. Nel primo GP era stato Valentino Rossi a doversi ritirare per guai al propulsore, mentre nel secondo è toccato a Franco Morbidelli. Un guasto è capitato anche a Maverick Vinales nella FP3 in Andalusia del 25 luglio. Qualche preoccupazione c’è, nonostante i risultati positivi.

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MotoGP, a Yamaha serve l’ok della concorrenza

(Getty Images)

Vinales ha già utilizzato tutti e cinque i motori consentiti per la stagione, mentre gli altri piloti Yamaha sono arrivati a quattro. Non una situazione rosea considerando che sono passati solamente due gran premi. Per utilizzarne un sesto bisogna accettare una penalizzazione pesante: partire dalla pit-lane in gara.

In Yamaha sono state fatte approfondite verifiche e sembra che il difetto sia stato individuato. Ma per poter intervenire e apportare modifiche su motori sigillati è necessario ottenere il via libera delle altre cinque case costruttrici in sede di Motorcycle Motorcycle Sports Manufacturers Association (MSMA).

La casa di Iwata per ottenere l’ok dovrà esporre in maniera dettagliata gli eventuali problemi legati alla sicurezza dei propri propulsori. Solo per ragioni di sicurezza viene valutata la possibilità di apportare cambiamenti. Anche se la concorrenza, ovviamente, tema che delle modifiche possano poi incidere pure sulla performance.

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Ducati vuole chiarezza sui motori Yamaha

Paolo Ciabatti (Getty Images)

Al momento, le altre case costruttrici appaiono poco propense a venire incontro alla Yamaha. Paolo Ciabatti, direttore sportivo Ducati, a Speedweek ha così commentato la vicenda: «Non conosco il problema Yamaha. Ma i regolamenti sono semplici: quando si tratta di affidabilità e se è possibile dimostrare ai membri MSMA che questo un cambiamento dovrebbe essere consentito, allora sono d’accordo. Ma la causa deve certamente essere correlata all’affidabilità e non all’aumento delle prestazioni».

Il manager italiano pretende chiarezza su un tema molto delicato come questo e anche il resto delle case esige lo stesso: «Gli altri produttori vogliono capire chiaramente com’è la situazione. Stabilità e sicurezza sono le nostre priorità numero 1. Ma possiamo esprimerci solo quando capiremo cosa sta succedendo in Yamaha».

La Yamaha è in testa al Mondiale con due suoi piloti, pertanto gli altri team non vogliono rischiare di concedere un vantaggio prezioso nella corsa al titolo.

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Matteo Bellan

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