Valentino Rossi in pista (Getty Images)
I motori Yamaha vanno bene e non dovranno più essere riaperti, nonostante la loro omologazione e punzonatura.
La casa giapponese dei tre diapason ha dichiarato chiusa la questione e ritirato la sua istanza alla MSMA, l’associazione dei costruttori del motomondiale.
La richiesta della Yamaha di riaprire i motori ormai sigillati era scattata dopo i problemi riscontrati a Jerez e dovuti – pare – a una dotazione di valvole difettose. Ma la situazione si è definitivamente risolta. Lo ha confermato Mario Meregalli, team principal della scuderia giapponese, affermando che il problema è stato direttamente risolto dalla casa produttrice e che anche i motori che inizialmente erano stati esclusi tra quelli in dotazione ai piloti sono stati completamente recuperati.
Una notizia che, di fatto, chiude anche uno dei casi più clamorosi e interessanti di questo avvio di stagione. Yamaha, infatti, aveva chiesto una deroga per riaprire motori ormai punzonati a causa di quella che sembrava essere una partita di valvole difettose montate al loro interno. La cosa non era piaciuta a nessuna delle case direttamente concorrenti nel Motomondiale e aveva suscitato una certa irritazione soprattutto da parte della Honda.
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L’istanza della Yamaha, presentata all’Authority, era in fase di valutazione. Ma alla casa giapponese era stata chiesta una ulteriore documentazione.
La situazione però si è risolta in fabbrica dove gli ingegneri giapponesi ovvieranno al problema senza alcun bisogno di aprire i motori. Cosa per altro non consentita dal regolamento, di qui la richiesta di una deroga. Si tratterà dunque di un qualche bilanciamento di carattere elettronico.
Meregalli non è voluto entrare nel dettaglio del problema limitandosi semplicemente a confermare che la questione è definitivamente risolta e chiusa: “Quando ci siamo resi conto del problema a Jerez i nostri tecnici hanno cercato di trovare una soluzione mentre contemporaneamente abbiamo presentato una istanza per verificare la possibilità di riaprire i motori. Ma, fortunatamente, non sarà necessario. Vinales ha effettuato le prove con uno dei motori che inizialmente ai erano stati esclusi e che dunque fanno di nuovo regolarmente parte della nostra dotazione tecnica”.
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