Non ci sono ancora certezze sul momento del rientro in pista di Marc Marquez, il cui recupero dopo la frattura all’omero subita nella pima gara si sta rivelando più difficile del previsto. Ma c’è chi teme che la situazione possa essere più grave.
Marc Marquez è certamente il grande assente di questa stagione di MotoGp, caratterizzato da un grande equilibrio al punto tale che diventa difficile riuscire a pronosticare chi possa essere il successore nell’albo d’oro dello spagnolo. Il campione del mondo era convinto di poter dire ancora la sua in questa annata e aveva ipotizzato un rientro a Misano, dove si correrà il prossimo weekend con l’obiettivo di rientrare in corsa nella lotta per il titolo. Tutto invece si è complicato, al punto tale da spingerlo a finire sotto i ferri per la seconda volta. A questo punto il pilota ha deciso di agire con cautela e di non azzardare più pronostici sul suo rientro.
Provare un po’ di sconforto per la decisione della situazione è però inevitabile. Lui, infatti, si era affidato ai medici, che lo avevano rassicurato sul recupero, convinti di poterlo rivedere in pista dopo poche settimane. A dare un aggiornamento sulla situazione è il manager, Emilio Alzamora, che ha rivelato l’intenzione del suo assistito di ascoltare altri pareri in modo tale da poter valutare con più lucidità le sue condizioni.
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Pur non avendo avuto modo di vedere in prima persona il pilota, c’è un esperto che sembra lanciare l’allarme sul momento del rientro di Marquez in pista. Si tratta di Rubén García Ruiz, fisioterapista ed osteopata esperto nella valutazione dei danni fisici, che sottolinea come il problema sia nato dalla placca. “La sua mobilizzazione ha provocato una pseudoartrosi nell’omero, cioè uno spazio cavo fisico che non consente il corretto consolidamento osseo“ – sono le parole del medico a MotoRaceNation.
L’esperto sembra particolarmente convinto della sua opinione e ritiene che non sia stata casuale la scelta di eliminare dai social le foto del pilota dopo il primo intervento. “Non possiamo definire normale la prima operazione. se lo fosse stata, il gesso non sarebbe arrivato fino al dito indice della mano destra. Probabilmente è stata seguita una seconda procedura con un chiodo lungo l’asse dell’omero che doveva essere inserito dal gomito. Questo ha portato alla completa immobilizzazione de gomito“.
Il medico prova però ad avanzare un’ulteriore teoria che, se confermata, nion potrebbe che spaventare ancora di più la Honda e Marc. “Non posso escludere a priori che siano sorte complicazioni ulteriori nel corso del secondo intervento. Il gomito svolge un ruolo fondamentale per ogni motociclista. Questa parte del corpo è indispensabile per dare forza alla moto. Se non è al meglio impossibile fare bene” – ha concluso.
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