Mitsubishi, la crisi incombe: rischio licenziamenti, i possibili esuberi

Il post lockdown si sta facendo sentire in modo ancora pesante in casa Mitsubishi, intenzionata a compiere scelte drastiche. In molti rischiano il posto.

MItsubishi
MItsubishi (Foto: Getty Images)

Il settore automobilistico fatica ancora a riprendersi in maniera incisiva pur essendo trascorsi diversi mesi dalla conclusione del lockdown. Non solo in Italia, ma anche al di fuori dei nostri confini le misure di supporto introdotte dai governi sono ancora insufficienti e chi ha avuto difficoltà lavorative non sembra convinto all’idea di fare un investimento importante come quello previsto per l’acquisto di una vettura. E anche le aziende si trovano così costrette a fare scelte dolorose, ma necessarie. E’ il caso di Mitsubishi, intenzionata a ridurre sensibilmente il numero dei suoi dipendenti.

La casa nipponica, infatti, è costretta a fare tagli drastici se vorrà davvero sopravvivere, pur avendo già messo in atto recentemente una misura simile. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, il taglio potrebbero coinvolgere tra i 500 e i 600 posti di lavoro, con un’attenzione particolare soprattutto a chi ricopre un incarico dirgenziale.

Mitsubishi indagata
Mitsubishi (Foto: Getty Images)

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Mitsubishi al lavoro su tagli: la decisione allo studio

In casa Mitsubishi starebbero pensando di agire in questo modo già prima della fine di questo anno. Un passo indispensabile soprattutto in vista della chiusura di bilancio. I giapponesi, infatti, considerano concluso l’anno finanziario a marzo 2021, momento in cui le perdite dovrebbero arrivare a toccare una cifra tutt’altro che irrilevante, pari a 360 miliardi di yen. Una situazione che non ha precedenti della storia, almeno non di questa portata, ma legata al calo importante delle vendite registrato soprattutto nei mercati in cui l’azienda poteva vantare importanti quote di mercato.

Non è però finita qui. Tra le idee che si pensa di attuare c’è anche il taglio almeno del 20% dei costi fissi entro il 2022. Non solo attraverso i licenziamenti, ma anche ponendo fine alla produzione di alcuni modelli che ormai non sembrano contare più su un elevato gradimento, oltre alla chiusura di stabilimento e concessionarie che non registrano più i numeri di un tempo.Oggetto della misura sarà in modo particolare il SUV Pajero, che non sarà più prodotto.

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