Arthur Leclerc (Getty Images)
Arthur Leclerc si racconta in un’intervista. La Ferrari Academy, il sogno della F1 ed il rischio di non poter correre più
Giovani campioni crescono, perché Arthur Leclerc sembra aver già intrapreso la strada di Charles, il pilota della Ferrari che, di fatto, è già prima guida in rosso. Proprio come il numero 16, Arthur è nella Academy di Maranello, vera e propria fucina di talenti, lì dove vi è anche Mick Schumacher, il figlio del grande Michael.
Arthur, impegnato in questo week end nel campionato di F3 Regional che si disputerà a Monza, guiderà la Prema. Ha svelato – in un’intervista al Corriere della Sera – come alla Academy della Ferrary gli stiano insegnando l’italiano oltre a supportarlo nella sua crescita di pilota. Appena 20 anni ed un futuro che si prospetta luminoso davanti a sé, Arthur ha raccontato la difficile scelta dei suoi genitori che, giocoforza, è ricaduta su di lui. Non c’erano abbastanza fondi per permettere ad entrambi i ragazzi di intraprendere la carriera di piloti e così la famiglia ha virato su Charles.
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Il giovane Arthur, quindi, è tornato a guidare una monoposto due anni fa ma la ruggine non s’è fatta sentire, evidentemente, con il talento più forte. Al Mugello infatti ha trionfato nelle tre gare disputate ed è pronto a sorprendere anche a Monza. Vive nel Principato di Monaco con la mamma e la Ferrari Academy è “un sogno realizzato“, mentre il suo obiettivo è chiaramente la Formula 1. La sua specialità è guidare sul bagnato perché “sento di più la macchina” mentre tornare a gareggiare è una promessa che fece al padre scomparso nel 2017.
Lavora tanto a Maranello, sia sui banchi di scuola con l’italiano, che in palestra con la preparazione fisica, ma ha anche spiegato come si studi l’analisi delle gomme ed il comportamento degli stessi, considerato fondamentale al giorno d’oggi.
Ma un tandem Ferrari con i fratelli Leclerc? “Non corriamo con la mente” la dichiarazione eloquente. Ma è chiaro che, sotto sotto, ci pensa eccome.
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