Cronaca

Nuovo DPCM, spostamenti tra regioni: cosa può cambiare dal 4 dicembre

Il governo è al lavoro per predisporre il nuovo DPCM che sarà in vigore dal 4 dicembre e attivo durante le festività natalizie. I nodi da sciogliere riguardano soprattutto gli spostamenti tra regioni e il coprifuoco.

Autostrada (Foto: Getty Images)

Il governo è al lavoro per l’approvazione di un nuovo DPCM in vista delle festività ormai prossime, che punterà a regolamentare i comportamenti dei cittadini in modo tale da evitare che possa esserci una nuova impennata dei casi di contagio da Covid-19, ma provando anche a dare respiro a un’economia fortemente provato. Al momento il provvedimento attuale è valido fino al 3 dicembre, l’esecutivo è quindi al lavoro già da ora per capire come sia meglio agire ed evitare il rischio che possa esserci una terza ondata dopo l’Epifania se l’allentamento possa essere eccessivo.

Fino ad ora il premier Conte e i Ministri non si sono sbilanciati, ma sembra probabile che possa esserci l’impossibilità di muoversi tra le Regioni. Una misura che, se confermata, potrebbe non fare piacere a molti cittadini, soprattutto chi si augurava di poter trascorrere il Natale con parenti che vivono lontani, ma ritenuta importante per evitare che possa ripetersi quanto accaduto con le vacanze estive. A riguardo, è bene però fare una precisazione: l’idea sarebbe valida per chi vorrebbe raggiungere le seconde case, mentre si starebbe pensando ad alcune deroghe ad hoc non solo per le situazioni di necessità già previste, ma anche per chi deve prestare assistenza ad anziani e malati soli.

Polizia Locale (Getty Images)

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Nuovo DPCM: cosa potrebbe decidere il governo in vista delle festività natalizie

Non sono invece state prese decisioni definitive per quanto riguarda le attività commerciali. Sono infatti ancora diversi gli esercizi che sono impossibilitati a lavorare, oltre a quelli, come è il caso ad esempio di bar, ristoranti e pizzerie, che possono limitarsi esclusivamente all’asporto e al domicilio. Molti gestori non hanno nascosto di essere allo stremo a causa dell’importante calo di guadagni registrato in questo 2020, ma un’eventuale riapertura dovrà essere valutata nel pieno rispetto delle norme di prevenzione che stiamo seguendo ormai da mesi.

Altro elemento da prendere in considerazione è quello del coprifuoco, attivo al momento fino alle 22, con l’unica eccezione valida per motivi di lavoro o di necessità. Il problema in questo caso riguarderebbe soprattutto la vigilia di Natale, giorno in cui molti vorrebbero approfittarne per prendere parte alla Messa di Mezzanotte, e il 31 dicembre, che solitamente viene dedicato ai festeggiamenti in vista del nuovo anno (anche se ovviamente, in modo decisamente limitato rispetto al passato). Non è escluso che si possa proseguire ancora sulla linea adottata finora, come ha sottolineato il ministro Boccia, che ha utilizzato parole che hanno fatto discutere: “Non ci sarebbe alcuna eresia se facessimo nascere Gesù Bambino due ore prima, molto peggio non accorgersi dei malati e di quello che sta accadendo nel nostro Paese” – ha detto al Corriere della Sera. Non tutti su questo si sono detti d’accordo, il Consiglio dei Ministri potrebbe portare novità al momento non previsti.

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Ilaria Macchi

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