Nuovo DPCM, spostamenti tra Regioni e mezzi pubblici: le nuove ipotesi

Il nuovo DPCM potrebbe già arrivare domani: ulteriori restrizioni su circolazione tra Regioni e capienza sui trasporti pubblici

posto di blocco di polizia
Posto di blocco di polizia (Getty Images)

Il Covid-19 avanza spedito in Italia ed il premier Conte è pronto a varare un nuovo DPCM con ulteriori misure restrittive per la popolazione italiana. L’indice del contagio, come affermato stesso dal premier nell’informativa alla Camera dei Deputati, è di circa l’1,7 in Italia ma in alcune are perfino superiore.

E’ necessario quindi mettere un freno alla rapida diffusione dei contagi, anche con misure certamente non popolari ma che siano efficaci.Gli ospedali sono infatti in affanno e le terapie intensive occupate per oltre la metà dei posti disponibili (in alcune Regioni addirittura quasi sature) nonostante la maggioranza dei contagiati sia asintomatica.

Il Nuovo DPCM sarebbe ormai pronto per essere varato e dovrebbe arrivare tra martedì 3 e mercoledì 4 novembre. Una novità importante, in attesa di conferma, dovrebbe riguardare gli spostamenti tra Regioni. Come riferito dal Premier, le Regioni saranno divise in tre fasce di rischio stabilite dal Ministero della Salute sulla base degli attuali indici di contagio nelle suddette aree e di una serie di coefficienti.

Si discute ancora sulle misure da intraprendere ma Conte, nel suo intervento, ha lasciato intendere di una stretta/limitazione alla circolazione da e verso quelle Regioni che saranno considerate più a rischio. Con ogni probabilità sarà impossibile entrare ed uscire dalle Regioni “più critiche” se non per motivi di salute o esigenze lavorative; mobilità, quindi, interrotta.

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Nuovo DPCM: circolazione limitata, stretta su trasporti pubblici

nuovo DPCM - Autobus Italia
(Getty Images).

Oltre alla stretta sugli spostamenti regionali, la circolazione dovrebbe essere limitata di sera in tutta Italia, con una sorta di coprifuoco che scatterà – probabilmente – tra le 18 e le 20 con orario ancora da stabili.

Chiuse le scuole superiori, con didattica a distanza, anche i centri commerciali dovrebbero tenere abbassate le serrande nei week end ad eccezione di negozi di alimentari, farmacie e tabaccai. E chiusura anche per i centri giochi e scommesse oltre che per i musei, mentre la capienza sui trasporti pubblici calerà al 50%, provvedimento quest’ultimo che necessita, tuttavia, di ulteriori misure di attuazione.

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