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Grosjean, tutti i retroscena del pauroso incidente: come si è salvato

Grosjean, tutti i retroscena del pauroso incidente: come si è salvato dalle fiamme. Il pilota francese è ancora ricoverato in Bahrain ma sarà dimesso nelle prossime ore

Il pauroso incidente di Romain Grosjean nel GP del Bahrain (Foto: Getty)

Tutti sono concordi nel dire che l’intervento di Romain Grosjean poteva avere conseguenze molto più gravi. Cavarsela con qualche ustione alle mani e delle contusioni sparse è assolutamente un miracolo. La Haas guidata dal francese, si è schiantata contro il guardrail ad oltre 200 km/h, dopo essere uscita di pista a causa del contatto con l’Alpha Tauri di Kvyat. La cellula di sopravvivenza (costruita dalla Dallara) ha retto all’urto e insieme all’Halo ha salvato la vita di Grosjean. Ma anche il driver transalpino ha avuto i suoi meriti. Nonostante la vettura si fosse spezzata in due, prendendo improvvisamente fuoco, ha sempre mantenuto la calma e la lucidità. Dalle ricostruzioni effettuate e dai suoi stessi racconti, si è evinto che anche la pedaliera era collassata insieme a tutta la parte anteriore della monoposto. I piedi di Romain erano incastrati lì sotto, soprattutto quello sinistro. Proprio per questo si è liberato velocemente della scarpa, scendendo al volo solo con la destra. Stesso discorso per il casco, con la visiera mantenuta abbassata per evitare di inalare i fumi tossici. Il tutto in appena 28 secondi.

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Grosjean, tutti i retroscena del pauroso incidente: dalla scarpa sinistra sfilata al soccorso tempestivo dei medici in pista

Grosjean, tutti i retroscena del pauroso incidente: come si è salvato (Foto: Getty)

Romain Grosjean si è salvato grazie ai miglioramenti tecnici che nel corso degli anni sono arrivati in F1 per accrescere la sicurezza. Oltre all’Halo, di per sè fondamentale, anche la cellula è diventata molto più resistente rispetto al passato, in grado di resistere a migliaia di chilogrammi di pressione. E poi c’è stata una buona dose di fortuna che gli ha consentito di cavarsela con qualche ustione e poco più. Il fatto che l’incidente sia avvenuto al primo giro ha fatto sì che la medical car fosse ancora in pista e subito dietro al luogo dell’impatto. Allo stesso modo i soccorritori, ringraziati dal letto di ospedale dallo stesso pilota (li ha definiti “i miei angeli“) non hanno sbagliato nulla.

Su tutti Ian Roberts, coordinatore del soccorso medico della FIA. Si è, specializzato nelle tecniche di estrazione con l’Halo e quando è arrivato sul luogo dello schianto ha messo in pratica la così detta “Fast extrication” per liberare il pilota. Ha visto Grosjean nel fuoco e non ha esitato nel buttarsi dentro per aiutarlo. Tutto si è incastrato veramente nel modo giusto per evitare una tragedia annunciata.

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Angelo Papi

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