Incidente Grosjean: polemiche sui danni al guardrail, parla Masi

Il direttore corse della FIA Michael Masi ha fornito le sue spiegazioni sulle ragioni della deformazione della barriera in occasione dell’incidente di Grosjean al GP Bahrain

F1, incidente Grosjean: Michael Masi spiega i danni al guard-rail
F1, incidente Grosjean: Michael Masi spiega i danni al guard-rail

Il numero uno della Formula 1 Ross Brawn ha promesso un’attenta indagine per capire come mai la barriera Armco si sia deformata aggravando le conseguenze del pauroso incidente a Romain Grosjean a Sakhir. “Non sono scene che vorremmo vedere” ha detto Brawn.

Il direttore corse della FIA Michael Masi ha sottolineato a Sky Sports F1 come il livello di energia con cui la Haas si è schiantata, risultato della velocità e dell’inusuale angolo, di impatto, hanno causato i danni al guard-rail. La barriera è stata sostituita da blocchi di cemento dopo l’incidente, prima della ripresa del gran premio a Sakhir domenica.

Masi ha definito quello di Grosjean un incidente strano. “Tanta energia al momento dell’impatto deve liberarsi in qualche modo” ha detto. “Se guardiamo la macchina, la cellula di sopravvivenza ha svolto esattamente il suo compito, ha mantenuto integro il pilota. E lo stesso si può dire di Halo”.

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Incidente Grosjean, le spiegazioni di Masi

La riparazione della barriera, ha spiegato, “è stato il migliore e il più efficiente possibile viste le condizioni in quel momento e l’incidente che c’era appena stato. Ho assistito a tanti interventi di questo tipo, dopo tanto tempo impari quello che puoi e quello che non puoi fare”.

Dopo un incidente della gravità di quello occorso a Grosjean, sostituire la barriera con un modello simile avrebbe richiesto un tempo troppo lungo per garantire l’integrità delle nuove componenti. “La priorità all’inizio era tenere l’incidente sotto controllo. Poi abbiamo iniziato a pensare alla fase della riparazione” ha detto Masi.

Un altro aspetto che ha portato alla decisione del cambio di barriera riguarda la caratteristica sabbiosa del terreno, e la presenza di protezioni in cemento di scorta già disponibili nell’impianto.

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