F1, GP Abu Dhabi 2010: la corsa al titolo come non l'avevi mai sentita
Il GP Abu Dhabi, ultima prova del Mondiale 2010, ha segnato l’inizio del quadriennio d’oro di Vettel e il grande rimpianto di Alonso in Ferrari. Riviviamolo attraverso i team radio
Dopo la vittoria che l’ha reso il campione del mondo più giovane di sempre in Formula 1, ad Abu Dhabi nel 2010, Sebastian Vettel si sentiva vuoto. A quell’ultima gara, è arrivato con 231 punti nel Mondiale, dietro lo spagnolo della Ferrari Fernando Alonso (246) e il compagno di squadra Mark Webber (238). Alla vigilia della corsa, la matematica non taglia fuori nemmeno Lewis Hamilton, quarto a 222 punti.
Vettel centra la decima pole stagionale. Il suo primo rivale resta Alonso. Il tedesco sa che per invertire la classifica deve vincere e sperare che l’asturiano non arrivi più avanti del quinto posto. La partenza può già essere decisiva, ma Vettel promette prudenza. I Mondiali non si vincono alla prima curva, ma qui si possono perdere.
Con queste premesse, inizia una delle gare più incerte della storia recente della Formula 1. Una corsa che ha segnato il più grande rimpianto di Alonso a Maranello. Il canale Youtube ufficiale del circus permette di rivivere la gara attraverso i team radio più significativi.
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Vettel rispetta le sue intenzioni. In effetti le prime curve non decidono la sorte del Mondiale. Un incidente però si verifica, Vitantonio Luizzi al volante della Force India non riesce ad evitare la Mercedes di Michael Schumacher, in testacoda alla terza curva.
La gara si accende al quindicesimo giro quando la Ferrari richiama Alonso che è quarto in quel momento. Stefano Domenicali, allora team principal del Cavallino e prossimo CEO della Formula 1, punta a marcare Webber. In effetti Alonso esce dai box davanti all’australiano.
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Ma passerà quaranta giri dietro la Renault di Petrov, forte di una velocità di punta più alta, che difende la posizione su un tracciato tortuoso dove è quasi impossibile superare.
L’errore strategico della Ferrari si fa via via più evidente. il Cavallino ha marcato il rivale sbagliato, e non ha fatto i conti con Vettel. Un errore costato un Mondiale.
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