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Cronaca

Milano, Tranviere terrorizza i passeggeri: l’assurda motivazione

Milano: un tranviere decide di non far scendere né salire i passeggeri minacciandoli e lanciandosi in una folle corsa. L’assurda motivazione

(Foto: Getty)

Una “giornata storta” alla base di questo comportamento sconsiderato. Sarebbe questa la motivazione fornita agli agenti di un tranviere che, nella giornata di venerdì 11 dicembre, avrebbe sequestrato, di fatto, i passeggeri nel tratto compreso fra le fermate di Piazza Duomo e Porta Lodovica.

A scaturire l’ira del guidatore sarebbe stato un diverbio con un passeggero, in seguito al quale avrebbe letteralmente perso la testa  non rispettando più le fermate ed impedendo quindi la salita e la discesa degli utenti. Addirittura, pare che il conducente della Linea 15 avrebbe minacciato di morte le persone a bordo. Sono stati proprio i passeggeri che si trovavano sul tram a chiamare le forze dell’ordine, avvertendoli della situazione pericolosa.

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Milano, la folle corsa del tram e passeggeri “sequestrati”: l’assurda motivazione

Uno dei passeggeri ha raccontato a Milano Today l’accaduto: “Una volta chiuse le porte, ha iniziato una corsa senza sosta, viaggiando come un pazzo, sembrava di essere sulle giostre. Io e altri passeggeri abbiamo subito capito che la situazione non era normale, eravamo nel panico“. Il conducente, inoltre, è stato descritto come “inferocito” e avrebbe detto, stando alle testimonianze, “Vi ammazzo tutti, fate attenzione”.

Minuti di panico, quindi, per i presenti, che hanno trovato il coraggio di chiamare i carabinieri. Le forze dell’ordine sono riuscite ad intervenire prontamente, provvedendo a fermare la folle corsa del mezzo e scongiurando eventuali gravi conseguenze. Una volta sceso, il tranviere si sarebbe giustificato con gli agenti affermando di aver avuto “una giornata storta” e che si trovava in ritardo sulla tabella di marcia.

L’Atm, l’azienda pubblica dei trasporti di Milano, avvrebbe provveduto a sospendere il dipendente con la contestuale apertura un’indagine volta a chiarire ulteriormente la vicenda.

Francesco De Vincenzo

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