“Mick Schumacher è come il padre”, Badoer svela cosa li accomuna. Lo storico collaudatore della Ferrari conosce bene entrambi è ha voluto rimarcare una loro caratteristica
Mick Schumacher si è appena aggiudicato il titolo in Formula 2 dopo una stagione condotta quasi sempre in testa alla classifica del campionato. Forse non era il più veloce del gruppo (Ilott è stato avversario duro) ma di certo si è confermato il più costante. Una maturazione che pian piano sta dando i suoi frutti. Chi lo conosce bene sottolinea come Mick abbia bisogno di tempo per adattarsi ai cambi di categoria, ma quando prende confidenza diventa difficile da battere. Di questo ne è convinto anche Luca Badoer, storico collaudatore della Ferrari che con Michael Schumacher ha condiviso i grandi successi degli anni 2000.
Il pilota italiano ha visto crescere il piccolo Schumi e sa quanta strada abbia fatto prima di arrivare in F1.
“Ho visto Mick a Milano lo scorso settembre e devo dire che è davvero cresciuto molto. Mi sembra maturato in ogni aspetto. Sembrava di parlare con Michael“, sottolinea Badoer in una bella intervista alla Gazzetta dello Sport.
L’ex collaudatore è uno dei pochissimi amici fidati del sette volte campione del mondo che ha accesso alla villa di Gland, dove il tedesco risiede oggi.
“Purtroppo a causa del Covid quest’anno non mi è stato possibile andarci, ma tornerò sicuramente a farlo“.
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Luca Badoer ha conosciuto Mick da bambino, quando veniva a Fiorano per i test con papà Michael.
“Mick è come un figlio per me e non posso che essere felice nel vederlo realizzare i suoi sogni. La prima volta che l’ho incontrato aveva 5 anni ed era nel box con noi. Ne è passato di tempo…“.
Come spesso capita si prova a fare paragoni tra lui e il famigerato padre, se non foss’altro per il cognome in comune. Badoer è convinto che ci sia un aspetto che accomuni Mick a Michael.
“Dal punto di vista caratteriale è estremamente gentile, educato come il padre. E soprattutto è molto determinato, sicuro di sé, puntiglioso. Come il padre si impegna al 200 per cento per riuscire in ciò che fa”.
L’unico problema che potrà avere nell’adattarsi alla Formula 1 sarà la mancanza di test.
“Sicuramente un handicap perché la F1 va guidata al limite e più prove fai, più riesci ad avvicinarti a quel limite. Così si mettono in difficoltà i debuttanti”. Un pensiero non solo di Badoer ma di quasi tutti i piloti del Circus.
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