Spostamenti a Natale e Capodanno, controlli di polizia serrati: le ipotesi

I controlli della polizia saranno particolarmente rigidi per evitare gli spostamenti a Natale e Capodanno, che potrebbero portare a nuovi focolai di contagio.

spostamenti a Natale e Capodanno
POsto di blocco polizia (Foto: Getty Images)

A una settimana dal Natale regna ancora l’incertezza sulle norme che saremo chiamati a rispettare durante tutto il periodo delle feste. Una situazione che non può che scontentare tantissimi italiani, soprattutto chi vive in una regione che da poco è diventata “zona gialla” e ha potuto così godere di un allentamento delle restrizioni. Un problema che inevitabilmente coinvolge numerose attività, ristoranti su tutti, che avevano già preso le prenotazioni in vista del pranzo di Natale e acquistato gli alimenti da cucinare, ma che non si sa ancora se potranno almeno lavorare con asporto e consegna a domicilio. Su una cosa però non sembrano esserci grossi dubbi: i controlli sulle strade per verificare che tutti rispettano i provvedimenti saranno particolarmente rigorosi.

Il governo, che continua a temere che con il nuovo anno possa esserci una seconda ondata di contagi, non sembra essere disposto a fare sconti e vuole fare il possibile per evitare che le famiglie possano radunarsi nelle case con il rischio che possano insorgere nuovi focolai.

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Auto della polizia (Getty Images)

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Controlli di polizia durante le feste: il piano delle forze dell’ordine

Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese aveva già annunciato l’intenzione di aumentare i controlli nei giorni di festa per verificare che non possa esserci un “esodo” da una casa all’altra. Un’ipotesi che era stata ventilata quando ancora non si era pensato a una modifica del decreto approvato pochi giorni fa dal governo, ma che ora ovviamente diventa inevitabile. L’obiettivo che si vuole raggiungere è duplice: effettuare un’azione preventiva per evitare un’impennata di contagi da Covid-19, ma anche lavorare per rendere le nostre strade più sicure per svenare eventuali episodi di microcriminalità.

Particolare attenzione sarà rivolta alle piazze e alle aree situate nelle vicinanze dei locali pubblici, che possono essere un’attrattiva sopratutto per i più giovani con il rischio che possano trascorrere del tempo insieme senza indossare la mascherina. A partire dal 21 dicembre, salvo ulteriori disposizioni, dovrebbero inoltre essere bloccati gli spostamenti tra le regioni, questo spingerà così a organizzare posti di blocco nei pressi di stazioni, porti, aeroporti e ingressi delle autostrade.

L’ufficialità sulle decisioni prese dal premier Conte e dai suoi collaboratori, che hanno deciso di fare dietrofront dopo gli assembramenti nei negozi visti nello scorso weekend, dovrebbe comunque arrivare in giornata. Una delle ipotesi più probabili sembra riguardare il passaggio di tutto il Paese a zona rossa nei festivi o prefestivi, dal 24 al 27 dicembre, il 30 e 31 e il 5 e 6 gennaio o per l’intero periodo fino al 3. Non si sa però se questa possa permettere ad alcune attività di restare aperte come accaduto nell’ultimo periodo (è il caso, ad esempio dei parrucchieri) o se questa misura possa essere rigida come nel lockdown di primavera.

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