Due ore conclusive estremamente convulse hanno caratterizzato una bella edizione della 24 ore di Daytona: per Ricky Taylor è la terza vittoria
L’Acura ARX-05 di Filipe Albuquerque, Ricky Taylor, Alexander Rossi e Helio Castroneves ha consegnato vinto l’edizione 2021 della 24 Ore di Daytona alla Wayne Taylor Racing: per il team è la quarta vittoria in cinque anni.
La Konica Minolta Acura ha tagliato il traguardo con soli 4.7” battendo la Cadillac numero 48 di Action Express Racing (quella di Kobayashi) che aveva superato la Mazda di Harry Tincknell ad appena quattro minuti dalla fine. Ma il vero colpo di scena è stata la clamorosa uscita di scena della Chip Ganassi Racing a causa di una banalissima foratura quando Renger van der Zande si era messo all’inseguimento di un piazzamento sul podio. Solo quinta l’auto sulla quale era coinvolto anche l’ex pilota della Haas Kevin Magnussen, scavalcata anche dalla seconda Acura con Juan Pablo Montoya.
In LMP2 doppietta della Oreca con l’equipaggio Farano, Aubry, Buret, Vaxiviere – Era Motorsport – davanti a Lux, DeFrancesco, Schiller, Mies – Tower Motorsport. In GT Le Mans altra doppietta, questa volta della Corvette che conquista la sua prima vittoria a Daytona dopo cinque anni
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Un’occhiata agli italiani presenti e agli altri top rider iscritti. Già detto di Kobayashi, secondo, di Montoya, quarto assoluto e di Magnussen, quinto, Alessandro Pier Guidi e Davide Rigon, iscritti alla GT Le Mans con la Ferrari 488 GTE chiudono al 14esimo posto assoluto quarti di categoria dietro due Corvette e la BMW M8 di Farfus, protagonista dell’ultima sessione di guida. Più dietro la Porsche 911 di Gianmaria Bruni, molto sfortunata in avvio. Un assurdo tamponamento di Bruno Spengler ha finito per rallentare notevolmente la corsa della #79 che si è piazzata ultima della sua categoria.
Raffaele Marciello con la Mercedes AMG GT3 seconda in GTD davanti alla Lamborghini Huracan di Andrea Caldarelli. Più dietro Matteo Cressoni con la Ferrari 488 GT3. Molto attardata la Dallara LMP2 tutta italiana con Lacorte, Fuoco, Belicchi e Sernagiotto in ritardo di 97 giri. Undici in tutto gli equipaggi costretti al ritiro tra le quali la Huracan di Mirko Bortolotti.
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