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Nuovi Colori Regioni, le decisioni: cosa cambia dal 6 aprile

A partire da martedì 6 aprile scattano i nuovi Colori Regioni, ma sono ben pochi i territori che possono godere di un allentamento delle misure restrittive.

Milano (Foto: Getty Images)

Archiviato il weekend di Pasqua in cui tutta l’Italia è stata collocata in “Zona Rossa” con l’obiettivo di ridurre il più possibile i contatti con le persone non conviventi che potrebbero provocare un innalzamento dei contagi, sono ben poche le Regioni che cambieranno fascia di colore da martedì prossimo 6 aprile. Le uniche a poter godere di un allentamento delle misure restrittive e a passare così in “Zona Arancione” saranno Veneto, Marche e la provincia autonoma di Trento. Insieme a loro, almeno per tutta la settimana, ci saranno anche Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria e Provincia autonoma di Bolzano.

In Rosso sono state invece collocate Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta. La situazione generale del Paese, che non avrà “Zone Gialle” per tutto aprile, non appare quindi particolarmente incoraggiante, come indicato dalla maggior parte degli esperti, che continuano a sottolineare come non sia possibile ancora poter abbassare la guardia. C’è però un dato che appare migliorato: si tratta dell’indice Rt nazionale, che è tornato sotto la soglia di 1 e si è stabilizzato a 0,98 (la scorsa settimana era 1,08).

Controlli polizia a Roma (Foto: Getty Images)

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Nuovi Colori Regioni: tra gli esperti prevale la cautela

A preoccupare al momento è soprattutto la situazione in cui si ritrovano sette Regioni, che hanno fatto registrare in occasione dell’ultimo monitoraggio eseguito dall’Iss valori oltre la soglia critica. Questa scatta quando si superano i 250 casi per 100mila abitanti e coinvolge Valle d’Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana).

Nel caso di Calabria e Campania, confermate in “Zona Rossa”, è invece l’indice Rt che rappresenta il dato che mette in allarme gli esperti. Nella prima l’indice di contagio era riusultato superiore a 1,25 la scorsa settimana, mentre nella seconda in quella che si avvia alla conclusione.

Ma c’è già chi guarda con speranza a quello che accadrà con sette giorni e alla possibilità di passare in “Zona Arancione”, misura che permetterebbe anche di ridare parzialmente fiato all’economia con l’apertura di molte attività commerciali che al momento risultano chiuse. Per far sì che questo possa accadere è “obbligatoria la permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive”.

Ilaria Macchi

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