Il principe Filippo e il suo … tesoro : la Lagonda che non volle mai vendere

C’è un’auto che più di ogni altra ha rappresentato il mito della famiglia reale e soprattutto del principe Filippo, che la acquistò personalmente conservandola gelosamente tra le sue proprietà personale

Principe Filippo
Il Principe Filippo (Getty Images)

In Inghilterra lo avevano etichettato, in modo sarcastico e non elegantissimo “principe senza portafoglio” perché Filippo, principe di Grecia e di Danimarca, quando accettò di sposare la giovanissima Elisabetta II, vale a dire la testa coronata più potente e ricca del mondo, aveva rinunciato a tutto per diventare uno dei grandi protagonisti di casa Windsor.

Le passioni del principe Filippo

Nella famiglia reale, il Principi ha vissuto una condizione di vita assolutamente privilegiata che gli ha consentito di godersi una vita di prim’ordine tra castelli, residenze esclusive senza dover mai mettere mano al portafoglio. Ma c’è una cosa alla quale il principe consorte Filippo, Duca di Edimburgo, non rinunciò mai: la sua auto preferita.

Fu lui ad acquistarla da un concessionario londinese nel 1954, quando aveva 33 anni ed era già sposato da sette anni: i figli Carlo (che aveva 6 anni) e Anna (4) erano già nati. Le auto per lui rappresentavano la libertà e la gioia di vivere nell’ambito di una vita di corte in cui scandali e eccessi non gli sarebbero stati perdonati dalla moglie e soprattutto dai sudditi.

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L’Aston Martin Lagonda del Principe

L’unica sua trasgressione fu una Aston Martin Lagonda, una meravigliosa coupé 3000 cc. che non compare tra le auto ufficiali degli Windsor proprio perché era quella usata a titolo personale da Filippo.

Quando un giornalista, in modo provocatorio, gli chiese come l’avesse comprata Filippo, che aveva una battuta prontissima, rispose… “ho rotto il mio porcellino”.

La vettura era una meraviglia: fu la prima Aston Martin della casa reale. Perché gli Windsor fino ad allora avevano guidato esclusivamente Rolls Royce Bentley e Jaguar. E solo molto più tardi avrebbero firmato un contratto con la Land Rover che ha fornito le auto personali a Filippo ed Elisabetta II per gli ultimi quarant’anni.

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La Lagonda ‘da viaggio’

La Lagonda del principe Filippo fu una delle prime auto con il radiotelefono. Filippo, che all’epoca aveva già avuto sia Carlo che Anna, raccontava di chiamare spesso i suoi figli per fargli qualche scherzo dal telefono dell’auto. Era lui a guidarla personalmente, senza autista. E quando la Regina fu invitata – assieme a lui – a presenziare ai Giochi Olimpici di Melbourne del 1956, lui accettò a patto che la sua auto venisse trasportata fin là.

La Lagonda venne caricata sul Britannia, lo yacht della casa reale, per tornare a Londra tre settimane dopo. Fu la prima auto che attraversò la mitica autostrada M1, con Filippo alla guida, come sempre senza autista. Era una delle auto più conosciute del mondo la cui targa cambiò una sola volta. La DXR-1, dopo un brutto incidente, fu riallestita a metà anni ’60 e diventò XYX-3

Filippo l’ha conservata gelosamente fino al 2016, e dunque quasi sessant’anni, quando fu costretto a cedere l’unica proprietà personale cui teneva davvero. L’auto, di un elegantissimo verde bottiglia che poi in suo onore fu ribattezzato ‘verde Edimburgo’, andò all’asta per quasi 400mila dollari a un collezionista rimasto anonimo.

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