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Categories: Cronaca

Renault, rivolta dei dipendenti in una fabbrica: dirigenti in ostaggio, l’epilogo

I dipendenti di una fonderia Renault a Caudan, in Bretagna, hanno preso in ostaggio sette dirigenti. Sono stati liberati dopo oltre dieci ore

Renault, rivolta dei dipendenti in una fabbrica: dirigenti presi in ostaggio (Getty)

Ore di tensione in Francia, nella fabbrica Renault a Caudan, in Bretagna. I dipendenti di una fonderia hanno protestato contro la decisione di vendere lo stabilimento. Una manifestazione che si è trasformata in una vera e propria rivolta. I lavoratori hanno circondato la fabbrica e sono entrati prendendo in ostaggio sette dirigenti.

I manager sono stati liberati soltanto nella notte di martedì, dopo oltre 10 ore di sequestro e di “trattative” per il loro rilascio. Renault ha deciso di vendere la fabbrica inserendola nel piano di ristrutturazione finanziaria dell’azienda. L’obiettivo è ridurre i costi di 3 miliardi di euro in 3 anni. Lo stabilimento produce dal 1965 componenti per le sospensioni, collettori di scarico e differenziali per le trasmissioni.

Leggi anche – Bridgestone, in chiusura la fabbrica di Bethune in Francia

Lavoratori Renault sequestrano dirigenti in fabbrica per oltre 10 ore

I dipendenti sono 350, e hanno protestato perché temono di perdere il lavoro. Quando è iniziata la protesta hanno chiesto di avere un confronto con i dirigenti, ma vista la mancanza di una risposta hanno deciso per il clamoroso gesto. Renault ha fermamente condannato l’episodio con un comunicato diffuso ieri alla stampa.

L’azienda ha invitato i propri dipendenti alla calma, ricordando che la vendita procederà solo se ci sarà un acquirente pronto a mantenere in vita le attività dello stabilimento e di preservare i posti di lavoro. La casa francese ha invitato i lavoratori a interrompere ogni azione violenta, chiedendo di proseguire il confronto basandosi esclusivamente sul dialogo. Un precedente simile ci fu nel 2015, e riguardò i dipendenti di Air France. Anche in quel caso ci fu un sequestro dei dirigenti, che in quell’occasione furono anche aggrediti fisicamente.

Giovanni Scotto

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