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Rally WRC, in gara a 91 anni: l’incredibile storia di Sobieslaw Zasada

Con il ritorno in gara nel corso di questo fine settimana del mondiale Rally WRC, ci sarà un record in più da annoverare, quello di longevità alla guida

(Foto: Getty Images)

Si chiama Sobieslaw Zasada, guida regolarmente, tutti i giorni. La sua patente è perfettamente in regola, non ha un incidente da anni e – orgogliosamente – dice che l’unica volta che ha dovuto fare la constatazione amichevole fu perché lo avevano tamponato. Sobieslaw ha 91 anni, e per tutta la vita ha fatto il pilota da rally.

Rally WRC, chi è Sobieslaw Zasada

Questo fine settimana diventerà il competitor più anziano – lui preferisce il termine longevo – nella storia del Rally Mondiale prendendo parte all’attesissimo Safari Rally in Kenya

Sobieslaw Zasada, polacco, guiderà una Ford Fiesta Rally gruppo 3 gestita da M-Sport Poland. Non completa un rally da 19 anni, la sua ultima esperienza era stata, sempre con una Fiesta, in WRC. Ma si è tenuto in allenamento. Ed è in splendida forma.

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Ottant’anni in auto

Sobieslaw Zasada è quello che si dovrebbe definire un autentico fenomeno di longevità: ha iniziato a correre a soli sedici anni, ha vinto il titolo europeo nel 1966, 1967 e 1971 finendo secondo in altre tre occasioni. É stato per anni pilota ufficiale e collaudatore di Puch, Porsche, BMW e Mercedes. Nel 1967 è stato votato pilota dell’anno. Quando si ritirò dalla competizione, 19 anni, non pensava di voler battere un record tanto ambizioso… Ma alla fine si è convinto: polverizzerà il primato di Leif Vold-Johansen che corse il Montecarlo del 1994 a 82 anni.

Zasada ama il Kenya, ha vissuto a lungo qui con sua moglie Ewa e 24 anni fa – quando aveva ‘solo’  71 anni, arrivò in coppia con lei 24esimo assoluto su una Mitsubishi Lancer. Il Safari lo sfiorò con la Porsche 911 arrivando secondo per colpa di una gomma bucata nell’ultima prova speciale.

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Ancora un Safari

Battere il record gli fa piacere ma il suo obiettivo è uno solo: “Arrivare al traguardo, è un rally diverso da quello che correvo anni fa, eravamo senza piste e senza tracce per quasi settemila km. Ricordo di avere guidato notte e giorno, per tre giorni di fila senza soste, bevendo solo the verde. Mi piacerebbe vedere i piloti di oggi con le nostre macchine e i percorsi di allora, ma visto che non si può… correrò io con le loro macchine i loro rally”.   

Stefano Benzi

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