Toto Wolff e le mosse anti Red Bull: Rosberg svela una dote del team principal

Rosberg analizza la rivalità tra Red Bull e Mercedes nell’attuale campionato di Formula 1, evidenziando la diversa gestione delle situazioni.

Nico Rosberg
Nico Rosberg (Getty Images)

Gli ultimi due gran premi di Formula 1 hanno capovolto la situazione nelle classifiche piloti e costruttori. Lewis Hamilton e Mercedes sono davanti a Max Verstappen e Red Bull.

Tante le polemiche scaturite. A Silverstone c’è stato l’incidente Hamilton-Verstappen, con il driver olandese finito contro le barriere e ritirato mentre il rivale ha vinto. In Ungheria c’è stato un clamoroso errore di Valtteri Bottas alla prima curva, il finlandese ha provocato il ritiro di Sergio Perez e danneggiato la monoposto di Max, la cui gara è stata pesantemente compromessa. Lewis ne ha approfittato alla grande, portandosi in vetta al Mondiale di F1.

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Mercedes F1, Rosberg punzecchia Wolff

Toto Wolff
Toto Wolff (Getty Images)

La Mercedes e Red Bull è guerra su tutti fronti, dentro e fuori la pista. Ci sono diversi botta-risposta tra Christian Horner e Toto Wolff, i due team principal. C’è parecchia tensione tra i contendenti di questo campionato di Formula 1.

Nico Rosberg, che ha corso e vinto il titolo 2016 con la Mercedes, conosce molto bene Wolff. In un’intervista concessa a Sky F1 ha così parlato della sua gestione attuale: «Sta davvero facendo assomigliare sempre di più la Red Bull ai cattivi che protestano sempre. Lui è super intelligente nel giocare con i media e anche internamente, incoraggia tutti a batterli».

Rosberg vede invece in maniera negativa come Red Bull ha gestito ultimamente le varie questioni: «Direi che non sono stati così bravi e intelligenti. Non è stato l’ideale, forse anche per questo Verstappen è esploso nella conferenza post qualifiche. Horner e Max non hanno gestito tutto in maniera ideale».

L’ex driver ha sottolineato anche un altro aspetto che riguarda la lotta per il Mondiale di Formula 1 2021: «Non sottovaluterei quanto sia difficile per Max essere il favorito per il titolo. La pressione sale in maniera esponenziale ed è complicato gestirla. Bisogna ricordare che è ancora molto giovane, anche se è da sette anni in F1. Possono succedere alcuni momenti in cui è condizionato».

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