Al termine del GP di Olanda Mattia Binotto è soddisfatto per avere preso punti, ma sottolinea i problemi avuti da Sainz. Lo spagnolo, infatti, ha avuto diverse difficoltà con la gestione della monoposto.
Il bilancio della Ferrari dopo il Gran Premio d’Olanda non può essere considerato del tutto negativo, soprattutto perchè anche in questa occasione sono stati evidenziati alcuni limiti evidenziati dalla monoposto anche nelle gare passate. Nonostante tutto, Mattia Binotto prova a trovare qualcosa di positivo: a differenza di quanto accaduto in Francia, infatti, il team è riuscito a raccogliere sedici punti e a massimizzare la situazione.
Questo ha così permesso al “Cavallino” di consolidare la sua posizione in classifica costruttori, dove ora si trova al terzo posto, di poco dietro rispetto a Mercedes e Red Bull, che sono in lotta anche per il titolo piloti con Lewis Hamlton e Max Verstappen.
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Essere riusciti a confermare in gara quanto di buono si era visto in qualifica è certamente l’aspetto che vuole mettere in evidenza Mattia Binotto. “La squadra ha lavorato bene, nonostante i limiti che oggi ha la vettura – ha detto il team principal ai microfoni d Sky Sport -. Questa pista era insidiosa per noi, soprattutto per la durata delle gomme. Questa gara può essere quindi considerata positiva. Il rischio di trovarsi in una situazione simile al Paul Ricard c’era, è un circuito piuttosto simile per velocità, c’era la possibilità di partire avanti e poi perdere terreno. Abbiamo parlato chiaro anche ai piloti: non corriamo rischi e cerchiamo di potare a casa i punti necessari per la classifica costruttori. Abbiamo messo dure nel secondo stint per garantirci di andare alla fine con una sosta sola. Complessivamente possiamo essere contenti”.
Il team principal ha poi voluto soffermarsi sulle prestazioni dei due piloti: “Sainz non si trovava completamente a suo agio. Ha perso le PL3 (per incidente ndr) e quindi momenti utili per girare e fare esperienza su questa pista. La sua è stata comunque una gara solida, resta solo un po’ di rimpianto per l’ultimo giro. Charles, invece, ha guidato molto bene. Abbiamo finto noi di fare la sosta per spingere Gasly al pit stop. Il suo rientro era un’opportunità per noi” – ha concluso.
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