Hyundai ha svelato il suo nuovo progetto sviluppato con Boston Dynamics per la “mobilità delle cose”. Tutti i dettagli.
Hyundai guarda al futuro e lo fa con i suoi moduli robotici Plug & Drive (PnD) e Drive & Lift (DnL), svelati in occasione del CES di Las Vegas, che consentiranno agli oggetti inanimati di muoversi in completa autonomia, che siano piccoli manufatti o grandi spazi comuni.
Il concetto alla base del progetto, sviluppato grazie all’esperienza nel campo di Boston Dynamics (società di sua proprietà), è quello che la Casa coreana definisce “Expanding Human Reach”. Si tratta di una visione secondo cui tutto ciò che è materiale può spostarsi per svolgere mansioni e servizi di vario tipo, anche quelli quotidiani, rendendo possibile un vero e proprio ecosistema di “Mobility of Things” (MoT), dove i robot avranno precise funzioni, sia nella realtà che nel metaverso.
LEGGI ANCHE >>> Hyundai NEXO, record di durata in condizioni estreme: l’impresa del pilota
La piattaforma modulare PnD è una soluzione di mobilità “tutta in uno” che combina sterzo intelligente, frenata, trazione elettrica e una hardware di sospensioni. Nello specifico, essa prevede un’unità a ruota singola che utilizza un attuatore sterzante per la rotazione a 360 gradi, permettendo quindi all’oggetto di muoversi “come un pattinatore artistico” sottolinea Hyundai. Inoltre, il modulo è dotato di sensori LiDAR e fotocamera che gli consente di rilevare l’ambiente circostante e di spostarsi in autonomia.
I moduli PnD possono essere collegati a qualsiasi oggetto, dai tavoli ai containers, e sono altresì configurabili dagli utenti, sia per guida che dimensioni, in base alle proprie esigenze. Pertanto, sono da considerarsi interamente flessibili e utilizzabili in vari settori compreso quello dei trasporti pubblici.
A tal proposito, Hyundai ha mostrato le loro capacità presentando al CES quattro concept applicativi che utilizzano la piattaforma PnD: Personal Mobility, Service Mobility, Logistics Mobility e L7, che si inseriscono in un ecosistema di Mobility of Things senza limiti.
Il Personal Mobility, ad esempio, è una specie di veicolo, denominato Purpose-Built Vehicle (PBV), che offre la mobilità di un miglio per un singolo passeggero ed è governabile con un joystick intelligente installato a destra del sedile, senza la presenza e il bisogno di avere a disposizione pedali o volante. In maniera simile funziona l’L7, che però prevede la presenza di un sedile che ruota per facilitare la salita e la discesa dal veicolo. Il Service Mobility e il Logistics Mobility, invece, si adattano bene per i trasporti, di bagagli, il primo, e per le merci nel caso del secondo.
Quando si tratta di individuare il proprio mezzo per gli anni successivi, i consumatori iniziano…
Sei da sempre amante dei viaggi on the road? Allora forse avrai valutato di acquistare…
La mobilità sta cambiando, con le auto ibride sempre più spesso protagoniste nelle strade italiane.…
La diffusione dei veicoli elettrici, favorita dalla crescente sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e…
Nell’ottica di una mobilità con meno impatto sull’ambiente, tutte le grandi case automobilistiche hanno iniziato…
Le viti sono tra gli elementi di fissaggio più diffusi e sfruttati. In un veicolo…