Jorge Lorenzo anticipa alcuni progetti personali, loda il suo ex rivale come uno dei più grandi di tutti i tempi e guarda al passato con nostalgia.
Ritiratosi dal Motomondiale nel 2019, dopo una stagione difficile e costellata di infortuni, Jorge Lorenzo non si è mai pentito della sua scelta. Nel 2020 ha ricevuto una offerta interessante per ritornare in pista, ma dopo un periodo di riflessione ha declinato la proposta: “Più si avvicinava il momento della firma, più ero inquieto, soprattutto di notte. Per questo ho fatto marcia indietro e non me ne pento“. 
In una intervista all’emittente spagnola RTVE il cinque volte campione del mondo ammette di avere dei progetti personali in cantiere. Il primo potrebbe riguardare il suo nuovo ruolo di commentatore TV per DAZN, mettendo al servizio del canale satellitare la sua lunga esperienza per analizzare i Gran Premi in calendario per il 2022. Il secondo riguarderebbe un possibile impegno nelle corse automobilistiche: “Vorrei fare il commentatore, ed è possibile che io salga in macchina, una delle due o entrambe…“.
Jorge Lorenzo e il glorioso passato
Ha chiuso definitivamente con la MotoGP, mai pentito della decisione maturata nel 2019 nella sua prima e ultima stagione nel box Honda factory. “Non sarei disposto a pagare il sacrificio di tornare alla competizione“, ha commentato il maiorchino. Però non perde un solo GP e lo scorso anno ha commentato i week-end di gara dal suo canale YouTube, con video molto seguiti soprattutto per le sue analisi lucide e a volte critiche nei confronti di alcuni ex colleghi.
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Non nasconde una certa ammirazione per l’ex rivale Marc Marquez, capace di ritornare alla ribalta nonostante il brutto infortunio seguente alla gara di Jerez nel 2020. “Un alto pilota al suo posto ne sarebbe uscito distrutto. Ma Marc è sempre stato il pilota con meno paura, è caduto e ha subito rischiato, è tornato ed ha vinto di nuovo delle gare. Sono certo che tornerà a vincere altri Mondiali“.
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Insieme a lui e a Valentino Rossi, Jorge Lorenzo sa di avere scritto pagine di storia indelebili per il Motomondiale. Il rischio è che le gare di oggi si trasformino in eventi quasi asettici e privi di grandi emozioni: “È stata un’epoca d’oro del motociclismo perché c’era molta concorrenza… C’era rivalità con Pedrosa, con Marquez, con Rossi, nessuno di noi andava d’accordo. Credo che ci fosse più personalità ai nostri tempi“.
