Una delle piste storicamente più importanti dell’automobilismo statunitense, quella di Palm Beach, rischia di trasformarsi in un’area industriale
Gli Stati Uniti stanno per inaugurare la pista di Miami. Un investimento miliardario in un contesto straordinario, quello del parco residenziale accanto allo stadio dei Dolphins. Sarà qui che gli USA ospiteranno per i prossimi dieci anni un secondo appuntamento statunitense di Formula 1.
Ma si parla con grande insistenza anche la possibilità di un terzo gran premio negli USA, tanta e tale è la spinta dei team e degli sponsor americani.
Eppure, paradossalmente, uno dei più famosi circuiti statunitensi sta affrontando un futuro molto incerto. Il Palm Beach International Raceway in Florida rischia di essere demolito. Per essere trasformato in una grande area industriale hi-tech. Da tempo il circuito era in crisi e la pandemia ha di fatto cancellato quasi tutti gli eventi azzerando anche gli introiti.
La vecchia proprietà aveva deciso di mettere in vendita tutto il circuito, con l’area attigua e le facilities dell’impianto. Ma a quanto pare la Portman, una società di investimenti e riconversione immobiliare, non ha alcuna intenzione di investire nel mondo delle corse e degli eventi automobilistici.
Mentre a Miami il nuovo circuito è stato osteggiato dalla popolazione dei Gardens, una delle zone più esclusive e lussuose della città, a Palm Beach nessuno vuole rinunciare al circuito. La settimana scorsa c’è stata anche una manifestazione pubblica da parte di alcune centinaia di manifestanti.
Il nuovo progetto dovrebbe riconvertire la pista in un’area industriale. Il che porterebbe lavoro, ma snaturerebbe tutta la zona di Palm Beach. Contro il progetto si sono espressi anche due illustri residenti della zona che spesso hanno frequentato il prestigioso circuito. L’amministratore delegato della McLaren Zak Brown e il rapper Pitbull, talmente appassionato da essersi comprato una squadra di Nascar.
Zak Brown, firmatario della petizione contro la demolizione dell’impianto, ha anche pubblicato un post a riguardo: “Stiamo parlando di un luogo storico, un monumento dell’automobilismo di questa nazione. Vederla diventare qualcosa di diverso rispetto a quello che è sempre stato sarebbe un vero peccato”.
Inaugurato nel 1965, il circuito di Palm Beach ha ospitato centinaia di corse internazionali GT, Endurance, Indy e Nascar.
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