Leclerc, dura presa di posizione: “Non devono essere tollerate”

Charles Leclerc si espone: la presa di posizione del pilota monegasco è davvero durissima. Le sue parole sono pesantissime

Il mondo della Formula 1, nei giorni precedenti il GP di Silverstone, in Gran Bretagna, è stato scosso da un caso di razzismo. Nella bufera è finito Nelson Piquet, tre volte campione del mondo, che lo scorso novembre ha etichettato con un epiteto razzista Lewis Hamilton.

Charles Leclerc
Charles Leclerc (Ansa Foto)

L’ex iridato, nel commentare l’incidente tra il sette volte Campione del mondo e Verstappen alla Copse, nello scorso Gran Premio di Gran Bretagna, ha usato parole decisamente da censura, definendo Lewis più volte con l’epiteto di “negretto“. Travolto dalle polemiche, Piquet ha provato a giustificarsi, dichiarando di essere stato frainteso e che la parola usata ovvero “neguinho” è tutt’altro che un’offesa razzista bensì un sinonimo di “ragazzo” nell’idioma linguistica della regione di Rio de Janeiro.

Nonostante le giustificazioni di Piqueta, la Formula 1 ha immediatamente preso posizione, schierandosi naturalmente a favore di Hamilton, in una lotta al razzismo portata ormai avanti da tempo dalla FIA che propone programmi ed iniziative per debellare definitivamente questo fenomeno odioso.

Charles Leclerc, le sue parole inequivocabili

Charles Leclerc
Charles Leclerc (Ansa)

Tra questi, una durissima posizione l’ha presa Charles Leclerc. Il pilota della Ferrari ha utilizzato i suoi canali social per esprimere il suo pensiero.

Dal mio arrivo in F1 conosco Lewis e nei miei confronti e con tutti coloro che ha incontrato è sempre stato molto rispettoso” ha affermato. “Nel mondo dovrebbe essere il comportamento standard per tutti. Non devono essere tollerate le parole nei suoi confronti e serve impegno per far diventare la F1 sempre più inclusiva, accogliendo la diversità. Non solo nel nostro sport ma anche nella società vanno rimossi comportamenti e linguaggio di stampo discriminatorio e razzista” il durissimo messaggio del monegasco.

Lo scoppio del caso Piquet, peraltro, arriva pochi giorni dopo quello di Vips; il giovane pilota della Red Bull in una sessione di gaming in streaming, si era lasciato andare ad epiteti da censura di stampo razzista. Affermazioni che hanno indotto la scuderia anglo-austriaca dapprima a sospendere il giovane ragazzo e poi a licenziarlo.

 

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