Stoner, la critica alla Ducati: “Su questo hanno fallito”

Casey Stoner rivolge una critica alla Ducati e alla classe regina in genere. Ma Pecco Bagnaia potrebbe ribaltare la storia.

A metà ottobre il Motomondiale ritornerà a Phillip Island dopo l’ultima edizione tenutasi nel 2019, prima dell’emergenza Covid. A fare gli onori di casa ci sarà la leggenda Casey Stoner, che in questi giorni è ritornato a calcare l’asfalto del circuito australiano con una moto stradale a distanza di dieci anni. Nel 2021 il due volte campione del mondo ha fatto tappa nel paddock della MotoGP, intrattenendosi per alcune ore nel box Ducati.

Casey Stoner Automotorinews 22-09-2022
Casey Stoner (foto Ansa)

Stoner è sempre rimasto molto legato al marchio italiano, con cui ha vinto il titolo mondiale nel 2007, l’unico nella storia MotoGP della Ducati. A distanza di un quindicennio Pecco Bagnaia potrebbe ripetere l’impresa e tra i due c’è un sottile filo rosso da molto tempo. Non è un mistero che Pecco riceva consigli utili dall’australiano prima dei Gran Premi e il prossimo evento a Phillip Island potrebbe essere l’occasione giusta per ritrovarsi e magari coronare insieme il sogno mondiale.

Stoner punta il dito sull’elettronica

Casey Stoner
Casey Stoner (foto Ansa)

Casey Stoner è intervenuto di recente nel podcast “In The Fast Lane“, dove ha parlato del ritorno di Marc Marquez dopo il quarto intervento al braccio e del suo ex marchio Ducati. Punta il dito ancora una volta contro l’eccesso di elettronica in classe regina, che ha rovinato lo spettacolo e frenato l’ascesa del team di Borgo Panigale. “Quando ero pilota ho sempre lottato con i miei tecnici per liberarmi di quanta più elettronica possibile nel corso delle prove libere, perché volevo capire bene la moto“.

Su un punto non condivide la filosofia della Ducati. “Continuano ad aggiungere sempre più elettronica… e non cercano davvero di risolvere i problemi interni. Penso che su questo la Ducati ha fallito nel corso degli anni ed è il motivo per cui non hanno vinto più campionati, indipendentemente dal fatto che lo vincano quest’anno o meno“.

In vero il costruttore italiano, alla pari degli altri marchi, si è dovuto adeguare ad una competizione sempre più al limite, dove ogni prototipo è un potenziale candidato al podio e anche un minimo dettaglio può fare la differenza. Pecco Bagnaia nella stagione 2022 ha la possibilità di mettere le mani sullo scettro iridato, anche con tutti gli orpelli di elettronica. E’ il tempo che avanza, cambiano le moto, ma la Desmosedici GP in questo momento è la più competitiva della griglia e potrebbe scrivere una bella pagina di storia. Magari sotto gli occhi di Casey Stoner. Ma prima c’è la tappa di Motegi.

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