Le auto della W Series nel paddock (W Series FIA press office)
La gravissima crisi finanziaria che ha travolto la W Series costringe la FIA a chiudere in anticipo il campionato mondiale femminile consegnando il titolo a Jamie Chadwick
Una decisione purtroppo inevitabile e che era nell’aria. Anche se fino all’ultimo la FIA, e in modo particolare il nuovo amministratore delegato, Natalye Robin, e il presidente Mohammed Bin Sulayem hanno fatto di tutto per scongiurarla.
Le ultime due riunioni organizzate dalla Federazione Internazionale dell’Automobile nel tentativo di salvare il campionato femminile hanno dato una fumata nera. Mente sponsor, niente soldi. Il campionato finisce così, con la classifica generale aggiornata all’ultimo evento di Singapore.
Sono state giornate di trattative frenetiche tra la FIA e alcuni sponsor storici. Brand importanti coinvolti anche nel campionato di Formula 1. Ma non c’è stato nulla da fare. Il buco finanziario causato dall’addio di uno dei principali sponsor del campionato, che si è tirato indietro dopo aver garantito gran parte della copertura economica dell’intero evento, era davvero troppo profondo. E la FIA non poteva permettersi un’ ulteriore trasferimento intercontinentale a proprie spese, oltretutto in tempi ridottissimi.
Il titolo va dunque di diritto a Jamie Chadwick, la pilota britannica della Jenner che si riconferma campionessa della W Series per la terza volta senza necessità delle ultime tre gare in programma in Texas e a Città del Messico, dove gli eventi dovevano essere due.
La Chadwick, nonostante il ritiro di Singapore dovuto all’unico incidente subito nel corso della stagione, ha dominato il campionato conquistando cinque vittorie e un secondo posto in sette gare. Tante abbastanza da consentire alla federazione di omologare la vittoria. Pur in una stagione ridotta e chiusa in anticipo.
I 50 punti di vantaggio di Chadwick su Beitske Visser, al secondo posto assoluto dopo la vittoria di Singapore, erano un margine più che rassicurante per la talentuosissima pilota inglese. Ormai parte integrante della scuderia Williams di Formula 1, collaboratrice in passato di George Russell e più recentemente di Albon e de Vries.
L’amministratore delegato della W Series Catherine Bond Muir si è detta estremamente dispiaciuta della decisione. Ma… “Cercare un finanziatore in questo momento non è esattamente come andare a scuotere un albero aspettando che cada qualcosa. Occorrono tempi, accordi e trattative. C’è tutto il tempo per creare un campionato 2023 di alto livello. Cominceremo a lavorare su questo fin da subito”.
Sotto questo aspetto la FIA ha voluto rassicurare i team in vista della prossima stagione: “Le cose quest’anno non sono andate come volevamo ma tutte le spese dei team sono coperte. E se sospendiamo è proprio per non appesantire le risorse in vista della prossima stagione. I team stiano pronti. A loro chiediamo auto veloci e piloti in gamba. Ai soldi penseremo noi…”
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