Dopo l’aumento del prezzo della benzina arrivano altre brutte notizie per gli automobilisti. I benzinai proclamano lo sciopero a gennaio
Sono settimane tormentate per gli automobilisti italiani. Il 2023 è iniziato nel peggiore dei modi, con i forti aumenti alla pompa dovuti al taglio dello sconto delle accise (in oirgine di 30 centesimi, poi ridotto a 18 e infine cancellato dal 1 gennaio).
In questi giorni stanno divampando le polemiche, perché al consumo si registrano aumenti enormi e che nessuno si aspettava. Ad esempio, il diesel (soprattutto) e la benzina toccano i 2 euro, soprattutto in modalità “servito” e sulla rete autostradale. In quest’ultimo caso il costo supera in modo abbondante questa cifra, creando disagi anche dal punto di vista dell’economia.
Il Governo è stato messo sotto accusa per la manovra finanziaria: dito puntato contro l’Esecutivo di Giorgia Meloni, che a sua volta ha accusato i gestori e addirittura i benzinai. Secondo il governo, a pesare su questi rincari è la speculazione, ma i benzinai respingono le accuse. Intanto il Governo ha messo in atto misure restrittive, come l’obbligo a una maggiore trasparenza sui prezzi e rafforzato i controlli. Niente reintroduzione degli sconti, ed è proprio questo che ha fatto arrabbiare i benzinai.
Si sentono nel mirino e offesi, e per questo hanno proclamato due giornate di sciopero per il 25 e il 26 gennaio 2023 (mercoledì e giovedì). “Per porre fine a questa “ondata di fango”, scrivono nell’annunciare la protesta. “Siamo una categoria di onesti lavoratori e vogliamo ristabilire la verità”, il messaggio diffuso. Le associazioni di gestori hanno proclamato lo stato di agitazione dell’intera categoria, su tutta la rete. Salvo novità, sarà l’intera rete a fermarsi, quindi sia in città che in autostrada, e ovviamente anche nei percorsi extra urbani.
Un altro problema per gli automobilisti, che paradossalmente saranno costretti a mettere mano alla tasca in maniera più consistente del solito per fare il rifornimento necessario a non correre il rischio di rimanere a secco durante i due giorni di sciopero. Si oppone in maniera netta il Codacons, una delle associazioni dei consumatori, che parla di “guerra aperta e su più fronti” contro gli automobilisti, costretti a fronteggiare i continui aumenti e ora anche l’imminente sciopero.
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