Johnny Herbert torna all’attacco: l’ex pilota britannico usa parole pesantissime contro la FIA dopo il suo licenziamento.
Johnny Herbert torna a catturare l’attenzione del mondo Motorsport con le sue ultime dichiarazioni rivolte con foga alla FIA. Nella sua ultima intervista rilasciata ai microfoni di CasinoApps, l’ex pilota di Benetton e Lotus ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, attaccando la Federazione del presidente Mohammed Ben. Johnny Herbert, infatti, non ha ancora digerito il suo licenziamento, avvenuto nel febbraio scorso. Una scelta che la FIA ha deciso di prendere in quanto l’inglese all’epoca era sia steward ai gran premi che opinionista per diversi siti di scommesse. Ciò è stato ritenuto dalla Federazione Internazionale dell’Automobile incompatibile. Tuttavia, ancora oggi Herbert non riesce a trovare una spiegazione al suo allontanamento.
Herbert non ci sta: l’ex pilota attacca la FIA e la famiglia Verstappen!
Johnny Herbert è tornato a parlare del suo licenziamento e lo ha fatto adottando una dialettica diretta e ben precisa: “Direi che non è stata una decisione della FIA, sono state le chiacchiere successive a far cambiare loro idea. Tutto quel che avevo fatto nel 2024 era stato discusso e accettato. E due giorni prima del licenziamento mi era stato detto per telefono che era tutto a posto per il 2025, ma poi non è stato così. Non voglio puntare il dito contro qualcuno, ma ci sono state alcune persone che hanno parlato con il presidente e per questo ha preso la decisione di licenziarmi”.
Nel corso dell’intervista, Herbert ha toccato anche un altro delicato aspetto, quello legato ai presunti favoritismi verso i piloti britannici. Accuse mosse dalla famiglia Verstappen: “I Verstappen continuano a insinuare che ci sia stato un pregiudizio. Io leggo e mi chiedo: quindi non posso sostenere un pilota britannico perché sono britannico? Non posso sostenere Lewis, George o Lando? Lo trovo ridicolo. Ma al contrario se sei un olandese, puoi prendertela con gli inglesi e dire che non hanno una morale. Le cose dovrebbero funzionare in entrambi i sensi, no?”.

L’ex pilota è rammaricato per il suo licenziamento: “Il licenziamento mi ha turbato, perché stavo facendo il lavoro nel miglior modo possibile, senza pregiudizi. Avevo regole e linee guida da rispettare. E non da solo, con altri 3 commissari FIA. Non credo di aver fatto niente per favorire qualcuno. Ho fatto quel che ritenevo necessario, che si trattava di Lewis, Max, Lando o chiunque altro. Non avevo rancore verso nessuno, l’accusa di parzialità è assolutamente ridicola. Ma per qualche motivo si è parlato in continuazione di favoritismo verso i piloti britannici”.