Questo modello ha incantato gli automobilisti italiani fin dal momento in cui è arrivato in strada. Un viaggio nei ricordi ed una speranza per il futuro.
Quando si parla di automobili entry level non consideriamo soltanto il costo in se per se dell’automobile ma pure le spese di mantenimento. A che pro comprare un’auto che costa 15mila, 20mila euro se poi questa ci costa continuamente denaro il manutenzione, tasse e soprattutto benzina? I tempi delle auto efficienti sembrano appena arrivati, con le tante opzioni elettriche ed ibride ma in realtà, alcuni modelli hanno previsto tutto anni prima.

I più “grandi” tra di voi ricorderanno senza dubbio un modello che aveva consumi davvero assurdi, specie considerando che è nato ben prima che la questione delle categorie Euro, la sostenibilità e il costo del carburante diventassero problemi che toccano davvero tutti al mondo in cui viviamo. Un modello antesignano sui tempi che abbiamo l’orgoglio di poter dire di aver prodotto in Italia!
L’auto nello specifico è una FIAT ed è una variante di un modello molto amato. Prima che Punto e Panda facessero innamorare in tutto almeno venti milioni di clienti, soddisfacendoli con le loro prestazioni, quest’auto era considerata l’utilitaria FIAT entry level più versatile ed economica a cui si potesse accedere. Un modello che ora, viene ricreato dai collezionisti con frequenza.
Consumi da record, che auto era?
L’auto in questione è la Fiat Uno D, variante presentata nel 1984 che a differenza di una variante molto più famosa, la Uno Turbo scoppiettante, poco sicura ed assolutamente fuori di testa, faceva della morigeratezza nei consumi la sua bandiera. L’automobile prodotta per cinque anni aveva un asso nella manica, anzi, sotto al suo cofano che forse, FIAT non ha mai replicato davvero.

La chiave con cui la Uno D consumava così poco era il suo motore diesel da 1.301 cc di cilindrata per 45 cavalli e 77 nm di coppia, un propulsore non proprio nuovo dato che lo usava anche la famosa 127 ma affidabile e soprattutto non “beone”. I consumi? La vettura poteva fare anche 21-22 chilometri con un litro, paragonati ai 16,5 che una Panda Hybrid riesce a fare in città, ai 10-11 che una Dacia Sandero può accumulare o ai 25,6 che una Fiat 500, forte del motore Hybrid, riesce a mettere insieme.
Tutto questo per un’auto che, ai tempi, costava meno di 15 milioni di vecchie lire e che oggi si trova sul mercato dell’usato a cifre vicine ai 9.500 euro. Fiat ha comunque nei suoi piani di ridurre consumi e prezzi: tempo fa, alcuni dirigenti hanno garantito che la “Pandina” del 2030 sarà la prova che il low-cost in Italia è ancora possibile. Anche senza diesel…