Nemmeno Ford sfugge alla crisi dell’automotive. Gli operai sono terrorizzati per quanto sta accadendo.
La situazione attuale di Ford in Europa è segnata da tensioni crescenti tra i lavoratori e la dirigenza, culminate in uno sciopero di 36 ore nello stabilimento di Colonia, Germania. Questa protesta è scaturita dall’annuncio di tagli di posti di lavoro che riguardano circa 4.000 esuberi previsti in Europa, in un contesto di vendite deludenti per i modelli elettrici come il Ford Explorer e il Capri. I lavoratori, rappresentati dal consiglio di fabbrica, hanno deciso di fermare la produzione per far sentire la loro voce in un momento critico per il futuro dell’azienda.

Ford, un gigante dell’industria automobilistica, si trova ad affrontare una crisi senza precedenti, caratterizzata da un calo delle vendite e dalla necessità di adattarsi a un mercato in rapida evoluzione. I dati di vendita del primo trimestre 2025 rivelano una performance ben al di sotto delle aspettative, con solo 8.461 unità del Ford Explorer e 2.511 del Capri vendute. Questo calo ha spinto l’azienda a riconsiderare la sua strategia, ma le misure adottate, incluso il taglio del personale, non hanno trovato consenso tra i lavoratori.
Sciopero Ford, queste auto non vedranno la luce
Nel novembre 2023, Ford ha annunciato l’intenzione di ridurre circa il 14% della propria forza lavoro europea entro il 2027, concentrando i tagli principalmente in Germania e Regno Unito. Questa decisione, giustificata dalla necessità di ridurre i costi in un mercato elettrico meno redditizio del previsto, ha sollevato numerose critiche. I sindacati hanno accusato l’azienda di mancanza di trasparenza e di non aver presentato alternative valide ai licenziamenti, alimentando un clima di sfiducia tra i dipendenti.
I modelli coinvolti nella crisi, il Ford Explorer e il Capri, rappresentano tentativi cruciali per il rilancio dell’azienda nel mercato europeo delle auto elettriche e con questo stop, ci chiediamo se e quando le vedremo sul mercato italiano. L’Explorer, un SUV elettrico con un’autonomia fino a 600 km, è stato accolto con entusiasmo, ma i risultati di vendita non hanno rispettato le aspettative. Anche il Capri, un crossover sportivo, ha cercato di attrarre i consumatori con il suo design retrò e prestazioni elevate, ma le vendite non sono state all’altezza delle promesse.

Le prospettive per il futuro di Ford in Europa sono ora in bilico. La questione centrale rimane se sia possibile perseguire la transizione verso l’elettrico sacrificando migliaia di posti di lavoro. La frustrazione dei lavoratori è palpabile e il timore di perdere la propria occupazione ha spinto molti a unirsi allo sciopero, segnalando un punto di non ritorno in una relazione già tesa tra i rappresentanti sindacali e la dirigenza.
Gli esperti di mercato si interrogano sulle reali motivazioni dietro il calo delle vendite. Se da un lato il rallentamento della domanda per i veicoli elettrici in Europa è un fattore da considerare, dall’altro non si può trascurare l’idea che una gestione strategica più attenta e investimenti in innovazione potrebbero offrire un’alternativa ai tagli indiscriminati. La situazione attuale rappresenta non solo una sfida per Ford, ma anche un test cruciale per l’industria automobilistica nel suo complesso, chiamata a bilanciare innovazione e responsabilità sociale.