Questa azienda fa un dietro-front clamoroso. Qualcuno la seguirà presto?
Un noto marchio italiano, celebre per le sue auto sportive, sta valutando un clamoroso ritorno ai motori a benzina. Dopo un periodo di transizione verso l’elettrico, le vendite stagnanti e il desiderio di molti appassionati spingono il marchio torinese a considerare il rilancio dei motori termici. La dichiarazione è giunta dal primo dirigente dell’azienda italiana, durante la presentazione della nuova Fiat Grande Panda Hybrid, suscitando grande interesse nel settore automotive.

Il brand, noto per il suo spirito sportivo e per l’iconico pepe che contraddistingue i suoi modelli, ha fatto della transizione verso l’elettrico un obiettivo chiave negli ultimi anni. Tuttavia, i segnali provenienti dal mercato non sono stati incoraggianti. Le vendite dei modelli elettrici che la casa ha tentato di proporre alla clientela affezionata hanno mostrato una flessione significativa, sollevando dubbi sulla strategia di esclusiva elettrica del marchio.
La proposta di un ritorno ai motori termici ha suscitato l’interesse di molti appassionati, che vedono in questa possibilità una rivisitazione dei modelli storici del marchio. Tra le opzioni al vaglio, c’è la possibilità di utilizzare il motore 1.2 a tre cilindri, una soluzione già impiegata in vari modelli ad esempio del gruppo Stellantis. Questo motore, in versione elettrificata, può raggiungere i 145 CV, mentre nelle varianti da rally può toccare i 212 CV. Queste potenze, sebbene inferiori rispetto ai 180 CV dei modelli storici, risulterebbero comunque sufficienti per soddisfare le esigenze di prestazioni degli automobilisti.
Un dubbio amletico
La casa in questione è Abarth che, secondo Il CEO Olivier Francois necessità: “Un ritorno del motore a benzina è sul tavolo. Ovviamente nulla è stato deciso”, parole che mostrano come il manager stia sottolineando la volontà di rimanere aperti a diverse opzioni.
Francois ha però chiarito che, nonostante l’interesse per il ritorno del motore a benzina, non ci si deve aspettare che un’Abarth con motore termico arrivi sul mercato a breve. Ha spiegato: “Ogni volta che dico che ci stiamo lavorando è un eufemismo, perché in realtà se mi sentite dire che stiamo guardando in questa direzione vuol dire che c’è massima pressione su tutti, che stiamo impazzendo attraverso soluzioni tecniche”. Questo suggerisce che, sebbene ci siano discussioni in corso, la realizzazione concreta di un nuovo modello potrebbe richiedere ancora tempo.

L’idea del ritorno ai motori a benzina non è solo una questione di preferenze nostalgiche, ma riflette anche una tendenza più ampia nel settore automobilistico. Mentre molti marchi stanno investendo pesantemente nell’elettrificazione, alcuni consumatori continuano a preferire i motori tradizionali per la loro affidabilità, facilità di rifornimento e prestazioni percepite. La crescente preoccupazione per l’autonomia delle auto elettriche e per i tempi di ricarica sta spingendo i costruttori a valutare un approccio più misto, che combina soluzioni elettriche e termiche.
Il marchio Abarth, quindi, si trova in una posizione delicata. Da un lato, deve rispondere alle aspettative dei consumatori e agli appassionati del settore, dall’altro deve navigare in un panorama automobilistico sempre più orientato verso la sostenibilità e l’innovazione tecnologica. La sfida sarà quella di trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione, mantenendo viva l’essenza sportiva che ha contraddistinto il marchio per decenni.
In questo contesto, il futuro di Abarth rimane incerto ma ricco di potenzialità. La decisione di esplorare un ritorno ai motori a benzina potrebbe rappresentare una mossa strategica per rilanciare le vendite e attrarre una clientela che desidera prestazioni elevate senza compromettere l’autonomia. La strada per il ritorno dei motori termici è ancora lunga, ma il dialogo avviato da Francois segna un passo importante in una direzione che potrebbe rivelarsi cruciale per il marchio torinese.