Conveniente il GPL, senza dubbio. Ma se poi i distributori sono chiusi, come faccio? Ecco la decisione che fa discutere
Sempre più persone hanno scelto e stanno scegliendo di acquistare un’auto alimentata a GPL, cercando così di ammortizzare i costi del rifornimento carburante, viste le cifre nettamente inferiori rispetto a diesel e benzina. Ma anche rispetto al metano. Tuttavia, i distributori spesso sono indisponibili.
La domanda sorge spontanea: si tratta di una scelta dettata dal risparmio o da una questione di sicurezza? L’analisi rivela un mix di fattori economici, normativi e tecnici che influiscono sulla decisione dei gestori.
Perché i distributori di GPL sono indisponibili?
Una delle argomentazioni più quotate dagli operatori è il risparmio sui costi legati all’illuminazione e al sistema di distribuzione. Le pompe GPL richiedono un impianto di illuminazione costosa, oltre a mantenere attivi sensori e dispositivi di sicurezza. Durante le ore serali, con un traffico decisamente ridotto, può risultare meno conveniente tenere in funzione infrastrutture che generano costi fissi sostanziosi .

Rispetto alla benzina e al diesel, il GPL ha una clientela più specifica e concentrata in determinate fasce orarie. Di notte, soprattutto nei centri urbani, la domanda cala drasticamente. Per i gestori, mantenere aperto un impianto per pochi litri venduti non ripaga l’aumento delle bollette elettriche e dei costi di manutenzione ordinaria .
Un altro aspetto rilevante riguarda il rispetto delle normative antincendio e di sicurezza. Gli impianti GPL sono soggetti a controlli severi, inclusi test sulla tenuta del gas e verifiche sui rilevatori. Assicurare la supervisione continua di operazioni notturne – magari con personale ridotto – può aumentare il rischio operativo. Di conseguenza, alcune stazioni preferiscono autofrenarsi di notte per evitare complicazioni di natura sia legale sia pratica .
Per chi viaggia con GPL, questo fenomeno rappresenta un limite concreto nella pianificazione delle trasferte notturne o nei turni di lavoro fuori orario. Senza la sicurezza di un accesso 24/7 al rifornimento, la necessità di verificare orari e disponibilità diventa fondamentale, rendendo il GPL meno comodo rispetto agli altri carburanti. Chi fa spesso viaggi serali o lavora su turni notturni deve quindi programmare le soste in modo accurato: una sosta programmata con anticipo può fare la differenza tra rimanere bloccati e continuare il viaggio.
In altri Paesi europei, come la Germania o la Francia, le stazioni GPL operano spesso 24/7, grazie a norme più flessibili e alla presenza di reti ben consolidate. In Italia, l’ecosistema del GPL è meno sviluppato e la redditività più contenuta, quindi è comprensibile che alcune stazioni preferiscano ridurre l’orario per mantenere la sostenibilità economica.