Il settore dell’auto usata in Italia si conferma una componente chiave per la crescita e la competitività dei dealer nazionali.
Il settore dell’auto usata in Italia si conferma una componente chiave per la crescita e la competitività dei dealer nazionali.

Una recente ricerca condotta da AUTO1.com in collaborazione con Quintegia rivela come il 78% delle concessionarie consideri oggi il mercato dell’usato una risorsa strategica fondamentale, a prescindere dalle dimensioni aziendali.
Aste digitali e innovazione organizzativa nel mercato dell’auto usata
Nonostante l’importanza riconosciuta all’auto usata, permane una certa distanza tra la consapevolezza strategica e la capacità operativa: soltanto un terzo dei dealer italiani dispone di un team interno dedicato e specializzato nella gestione dell’usato. Questo dato evidenzia come la professionalizzazione del comparto sia ancora in fase di sviluppo e non omogenea su tutto il territorio nazionale.

Tra le tendenze più rilevanti emerge l’adozione crescente delle aste digitali B2B come strumento operativo decisivo per l’approvvigionamento. Nel 2024, infatti, il 64% delle concessionarie ha utilizzato almeno una forma di asta per l’acquisto attivo di veicoli. Si tratta di una crescita che interessa diversi tipi di aste: il 39% dei dealer ha fatto ricorso ad aste online per singoli veicoli, il 35% a aste interne riservate esclusivamente ai dealer, mentre il 30% ha partecipato a aste digitali per pacchetti di auto. Questi canali digitali si rivelano sempre più determinanti per ottimizzare sia la redditività sia la diversificazione dell’offerta nel mercato dell’usato. Per quanto riguarda le origini dei veicoli usati, le concessionarie italiane puntano principalmente sui canali di remarketing degli OEM (74%) e sulle società di leasing e noleggio (68%). Tra i dealer di medie e grandi dimensioni, questi numeri raggiungono il 91% e l’81% rispettivamente, sottolineando una maggiore strutturazione di questi operatori nel settore.
Parallelamente, cresce l’importanza del mercato estero: il 50% dei dealer italiani acquista attivamente veicoli usati oltre confine, prediligendo rapporti con rivenditori B2B (24%), case costruttrici (22%), concessionari stranieri (18%) e società di leasing (13%). Anche se la maggior parte di questi acquisti avviene ancora offline (57%), le aste digitali costituiscono già il 43% delle transazioni internazionali, segno di una progressiva digitalizzazione del processo.
Dal punto di vista organizzativo, la figura del responsabile dell’usato si conferma centrale nella gestione delle attività B2B: questa figura è presente nel 61% delle concessionarie, con una quota che raggiunge l’80% nei gruppi più strutturati. Seguono il titolare (24%), il responsabile commerciale (11%) e il responsabile vendite (4%). Anche per gli acquisti attivi, il responsabile dell’usato rimane il punto di riferimento principale nel 47% dei casi, seguito dal titolare (34%), dal responsabile acquisti (13%) e dal responsabile commerciale (6%). I concessionari monitorano con attenzione diversi indicatori chiave di performance (KPI) per gestire efficacemente l’usato. Tra questi, spiccano la rotazione dello stock (82%), il margine lordo (61%) – che sale all’81% per i brand premium – e la frequenza di revisione dei prezzi (42%). Questi dati sottolineano l’importanza di una gestione dinamica e attenta dell’inventario per mantenere competitività e profittabilità.