Ecco svelato il segreto delle case asiatiche di auto elettriche. Nonostante le vendite ci perdono comunque!
Nel cuore dell’Asia, la casa produttrice di vetture Vinfast si impone come una realtà in rapida ascesa nel settore delle auto elettriche ma i dati finanziari registrati nel primo trimestre del 2025 raccontano una storia ben più complessa rispetto al solo boom delle vendite. Il colosso automobilistico vietnamita ha infatti quadruplicato le consegne, ma continua a navigare in acque tempestose dal punto di vista economico.

Nei primi tre mesi del 2025, Vinfast ha consegnato 36.330 veicoli, segnando un impressionante aumento del 296% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa impennata ha generato ricavi per 656 milioni di dollari, un balzo del 150% che conferma la crescente domanda di mobilità elettrica, soprattutto in mercati emergenti e occidentali. Tuttavia, nonostante questi numeri da record, l’azienda ha registrato una perdita netta di 712 milioni di dollari, con una perdita lorda di 231 milioni. Questi dati mettono in evidenza un paradosso che merita di essere approfondito: vendite in forte espansione ma conti economici che non tornano.
Il fondatore e magnate vietnamita Pham Nhat Vuong continua a sostenere l’azienda con investimenti personali che potrebbero arrivare fino a 2 miliardi di dollari, segnale di un impegno a lungo termine che va oltre la semplice crescita numerica. A questo si aggiunge l’interesse di importanti investitori internazionali, come il fondo qatariota JTA Investment, che ha manifestato l’intenzione di finanziare Vinfast con un miliardo di dollari, un chiaro segnale di fiducia nel potenziale globale dell’azienda.
Quanto può andare avanti?
Nonostante l’entusiasmo per la crescita, Vinfast si trova davanti a un bivio cruciale. La presidente Thuy Le ha definito il primo trimestre “un inizio incoraggiante”, ma ha anche sottolineato la necessità di migliorare la leva operativa, ovvero di trasformare i volumi di vendita in un’attività economicamente più efficiente. La competizione nel settore delle auto elettriche è spietata: da un lato ci sono i colossi consolidati come Tesla, Volkswagen e BYD; dall’altro, nuove realtà emergenti che spingono l’innovazione a ritmi serrati.
D’altra parte, la precarietà finanziaria del gruppo è emersa con forza anche nel 2023, quando la quotazione al Nasdaq si è tradotta in un drastico crollo del valore azionario. Da allora, Vinfast ha dovuto lavorare per rassicurare il mercato e stabilizzare i propri conti, una sfida che rimane aperta anche nel 2025. La vera prova sarà tradurre la spinta commerciale in un profitto sostenibile, senza dover fare ricorso continuo a ingenti capitali esterni.

Il percorso di Vinfast è emblematico della nuova ondata di produttori asiatici che cercano di ritagliarsi uno spazio nel mercato globale della mobilità elettrica. Il Vietnam, paese ancora poco noto per la produzione automobilistica su scala internazionale, sta così tentando una scalata ambiziosa che potrebbe ridefinire gli equilibri del settore. L’attenzione rimane alta, soprattutto da parte degli analisti finanziari e degli investitori internazionali, che osservano come l’azienda gestirà le sue risorse e affronterà le sfide di una concorrenza sempre più agguerrita.
La capacità di Vinfast di trasformarsi da startup ambiziosa a player stabile e profittevole dipenderà anche dalla sua capacità di innovare, di espandere la propria rete di vendita globale e di consolidare la fiducia degli azionisti. Il 2025 sarà un anno decisivo per capire se la crescita vertiginosa delle vendite potrà davvero tradursi in un successo finanziario duraturo o se il gigante vietnamita rischierà di restare inghiottito dalle sue stesse ambizioni.