Nella storia delle corse, ci è riuscito un solo uomo che guarda caso era italiano. La storia della gara più pazza del mondo, con un epilogo al cardiopalma!
Le automobili da corsa moderne sono molto tecnologiche e il lavoro di meccanici, progettisti ed ingegneri è sempre volto a migliorare le loro prestazioni ma anche a renderle più sicure per i piloti, che possono rischiare la vita se qualcosa va storto. Ad oggi, pensare che in pista una vettura possa perdere un componente importante come il volante è fuori discussione.
C’è stato un tempo però, la vera preistoria del mondo delle corse, in cui molte più cose potevano andare storte. Le automobili da gara e nello specifico le primissime monoposto a solcare i circuiti di mezzo mondo erano auto fragili rispetto a quelle moderne ed i piloti dovevano essere anche dei meccanici provetti, pena, nel migliore dei casi il ritiro dalla gara e nel peggiore una fine spietata in pista.
Tra i tanti piloti che hanno vissuto scene surreali in pista in quel periodo c’è un italiano famosissimo che una volta, concluse una gara senza il volante! Come ha fatto? Perché non si è ritirato? Come abbiamo detto all’atleta è venuta incontro la sua grande conoscenza di meccanica – ed anche il fatto che le vetture fossero ben più facili da guidare e riparare – e in questo modo, è entrato nella storia con un’impresa agghiacciante!
L’impresa pazza del “Mantovano Volante”
Tazio Nuvolari, vissuto tra il 1892 ed il 1953, è una figura leggendaria del mondo delle corse che non ha bisogno di presentazioni. La sua lunga carriera in quello che allora si chiamava Campionato Mondiale su auto come Alfa Romeo, Ferrari ed Auto Union – oggi Audi – gli è valsa molti titoli come il Campionato Europeo del 1932. Probabilmente, senza la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, ne avrebbe vinti anche di più.

Nuvolari finì una gara senza volante (Facebook) – www.AutoMotoriNews.it
Il pilota è famoso per essere stato un grande esperto di auto nonché uno dei migliori piloti del mondo: d’altronde, quanti altri colleghi hanno finito una gara senza volante? L’episodio accadde alla storica Coppa Brezzi di Torino del 1946 quando la carriera del pilota era in fase calante. Ma in quell’occasione Nuvolari ricordò a tutti perché veniva chiamato il Mantovano Volante.
Nel corso di una gara concitata, al pilota rimase letteralmente in mano il volante. L’atleta però non si perse d’animo e, con enorme difficoltà, continuò a guidare usando abilmente il piantone dello sterzo con le mani avvolte da robusti guanti per guidare e concludere la gara incredibilmente al 13esimo posto. Storica la foto qui sopra in cui Nuvolari sfoggia il volante rotto davanti al pubblico, che lo accoglie con un’ovazione. Erano altri tempi, vero, ma che fibra indomabile avevano questi uomini?

Il volante era rotto ma ha finito la gara - www.AutoMotoriNews.it










