Air Force Renzi, addio all’aereo presidenziale da 170 milioni di euro

Air Force Renzi, addio all’aereo presidenziale da 170 milioni di euro, voluto dall’ex Primo Ministro italiano. Sarà venduto a pezzi

Air Force Renzi
Air Force Renzi, addio all’aereo presidenziale da 170 milioni di euro (Foto: Facebook)

Quando fu acquistato nel 2016 dall’allora Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, le polemiche all’interno del mondo politico italiano furono durissime. A scatenare i pareri negativi, soprattutto del centro destra, fu il prezzo speso per l’Airbus 340, l’aereo presidenziale italiano. Fu preso in leasing per un totale di 168 milioni e 205mila euro, solamente per migliorare l’immagine del governo e con poca utilità, almeno a sentire l’opposizione. E’ servito per sporadici spostamenti e ora si trova “parcheggiato” in un hangar di Fiumicino, completamente abbandonato. Sulla carlinga compare in bella mostra la scritta “Repubblica italiana“accompagnata da “Presidenza del Consiglio dei ministri“. Una sorta di piccola Air Force One, con la piccola differenza che l’Italia non è l’America e il primo ministro non è il Presidente statunitense.

L’Alitalia, fa sapere tramite il proprio ufficio stampa, che d’accordo con i vertici di Etihad (partner della compagnia di bandiera italiana) ha sciolto il leasing dell’Airbus 340-500 ad agosto 2018. La richiesta è stata inoltrata direttamente dal ministero della Difesa, in una logica di contenimento costi dall’allora governo giallo-verde (M5S e Lega).

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Air Force Renzi, l’aereo presidenziale da 170 milioni di euro abbandonato a se stesso

Renzi Air Force
Air Force Renzi, l’aereo presidenziale da 170 milioni di euro abbandonato a se stesso (Foto: Facebook)

Nell’hangar in cui viene tenuto presso l’aeroporto di Fiumicino, l’Air Force Renzi, come è stato ribattezzato, resta in uno stato di totale abbandono. Per rimetterlo in moto servirebbero diverse centinaia di migliaia di euro e non se ne vede il motivo. La domanda ora è, cosa farne?

E’ stato posto sul mercato già da un paio d’anni, ma il suo valore all’epoca era di circa 50 milioni. Una minusvalenza pazzesca visto quanto era stato speso per acquistarlo. Attualmente non supera di 3 milioni di euro di valutazione e piazzarlo a qualche privato risulta comunque difficile. A questo punto pare che Ethiad, che ne vanta ancora la proprietà, voglia smontarlo e venderlo a pezzi al migliore offerente.

Complessivamente per questo aereo sono stati spesi 39 milioni nel 2016, hanno della sottoscrizione del leasing; altri 23 milioni e mezzo nel 2017, più 15 nel 2018, quando il leasing venne sciolto. Lo stato ha quindi tirato fuori oltre 77 milioni senza il benchè minimo motivo.

Nel 2018, il vice presidente del Consiglio dei ministri dell’epoca, Luigi Di Maio, e l’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, mostrarono alla stampa l’Airbus 340-500 parcheggiato a Fiumicino. Postarono anche su Facebook le foto per sottolineare la fine di uno spreco assurdo di cui il paese non sentiva il bisogno. Ora però a distanza di un paio d’anni il problema non è ancora risolto e rappresenterà comunque una remissione per le casse del demanio, comunque vada a finire. Svendere a pezzi uno dei simboli dello stato, al di là dell’aspetto economico, resta un’immagine difficile da digerire, figlia di scelte assurde.

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