Pagani Imola, la supercar da 830 cavalli nata in pista. Verrà mostrata al Salone di Ginevra 2020

Pagani Imola, la supercar da 830 cavalli nata in pista (Foto: Youtube)
Tra pochi giorni il Motor Show di Ginevra 2020 aprirà le sue porte (5-15 marzo) e, con esso, verranno annunciate una moltitudine di novità che verranno rilasciate nei prossimi mesi presso le concessionarie dei rispettivi marchi. Uno di quelle che è già stata presentata è la Pagani Imola, una versione modificata basata sulla Pagani Huayra che aggiunge più potenza, stile e prestazioni.
La potenza deriva da una versione migliorata del motore biturbo V12 Mercedes da 6,0 litri, che ora produce 830 CV di potenza e una coppia impressionante di 1.100 Nm. Tutta questa energia viene inviata alle ruote posteriori attraverso un cambio sequenziale Xtrac a sette velocità, che offre tempi di cambio ridotti grazie all’integrazione di un nuovo sistema che Pagani chiama Smart Gas.
È costruita su un telaio monoscocca in carbonio e titanio ultra rinforzato e Carbo-Triax, lo stesso utilizzato nella Pagani Huayra BC Roadster. La Imola ha una geometria delle sospensioni unica, mentre i nuovi ammortizzatori attivi sono interconnessi tra loro attraverso una nuova unità elettronica centrale che gestisce anche l’agenda aerodinamica attiva, il motore, la trasmissione e il differenziale.
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Pagani Imola, la supercar da 830 cavalli nata in pista

Pagani Imola, la supercar da 830 cavalli nata in pista (Foto: Youtube)
La nuova hypercar Pagani, ovviamente, porta il nome del famoso circuito automobilistico romagnolo, dove ha coperto oltre 16.000 chilometri di test durante il suo sviluppo. La vettura sarà limitata a sole cinque copie, tutte già vendute al prezzo di 5 milioni di euro più tasse.
Imola è anche la prima Pagani a presentare il nuovo sistema di verniciatura “Acquarello Light”, che riduce il peso della vernice di 5 kg mantenendo tutti i valori come ricchezza di colore, profondità e luminosità senza cambiamenti. L’obiettivo di Pagani è quello di risparmiare più peso per Imola, coinvolgendo oltre 770 nuovi componenti forgiati o lavorati, facendo ampio uso di leghe come alluminio, titanio e acciaio. Il risultato finale è una massa di soli 1.246 kg.
“Volevamo un veicolo efficiente, al livello di un’auto da F1. Quindi, sebbene, da un lato, alcuni dettagli possano sminuire le linee e l’estetica generale del veicolo, dall’altro, consentono anche un miglior tempo sul giro, facilità di guida e soprattutto sicurezza”, ha spiegato Horacio Pagani.
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