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Ferrari, il Coronavirus non ferma la produzione a Maranello

Maranello, sede della Ferrari, si trova in una delle zone più colpite dal Coronavirus. La Rossa, però, ha deciso di continuare con la produzione

Maranello non si ferma a causa del Coronavirus (Getty Images)

 

Il Coronavirus è in Italia è un problema decisamente più serio di quanto ci si potesse immaginare solo qualche settimana fa. Il nostro Paese è secondo al mondo per numero di contagi e, purtroppo, il numero non sembra destinato a scendere (almeno nei prossimi giorni). Il Governo dalla giornata di ieri ha dichiarato ufficialmente tutta la Lombardia e altre province limitrofe zona rossa, vietando ingressi o uscite dai territori in questione, se non per questioni strettamente lavorative e necessarie. Tra le zone maggiormente colpite, c’è anche quella di Maranello. La sede della Ferrari si trova in una situazione non semplice, ma si è deciso di andare avanti con la produzione, senza arrendersi. Nonostante questo, le difficoltà del Cavallino sono tante, soprattutto a livello logistico.

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Ferrari, le misure cautelari contro il Coronavirus

La Ferrari va avanti, nonostante i diversi problemi logistici (Getty Images)

Nonostante Maranello, la sede della Ferrari, si trovi in una delle zone maggiormente colpite dalla catastrofica epidemia del Coronavirus, la Rossa ha deciso di non fermare la produzione. Un segnale importante per dare continuità al lavoro, nonostante le innumerevoli difficoltà. Come spiegato dai vertici che lavorano a Maranello “Abbiamo preso ogni misura cautelare, in modo da permettere l’attività lavorativa nel massimo della sicurezza“. Uno dei problemi che maggiormente stanno segnando l’attività produttiva della Ferrari è quello relativo alla logistica. I rifornitori sono in continuo contatto con la casa automobilistica, per cercare di capire quali soluzioni adottare in modo da permettere il normale rifornimento e quindi la produzione. Al momento la Rossa continuerà in questo modo, almeno fino a quando non ci saranno nuove indicazioni da parte del Governo.

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Pasquale Conte

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