Mercedes AMG contro il coronavirus: guerra totale alla pandemia

È impressionante quello che tutta l’industria automotive sta facendo per cercare di sconfiggere il coronavirus. Parliamo di migliaia di tecnici di altissimo livello ma anche di un investimento di milioni e milioni di euro per combattere una battaglia che ormai riguarda e coinvolge tutti. E ha posto in prima linea contro il coronavirus la Mercedes AMG.

Mercedes AMG CPap
Un CPap come quelli che la Mercedes AMG ha progettato nei propri stabilimenti in pochi giorni

È inevitabile che l’industria dell’automotive, che coinvolge non soltanto un gran numero di capitali e di colossi in grado di mettere sul piatto della bilancia investimenti miliardari, ma anche alcune tra le teste più geniali del pianeta, scattasse in prima fila nella lotta alla pandemia. Anche se riconvertire un’azienda, tema del quale si è parlato molto in questi ultimi tempi in Italia, non è un’impresa da poco. Mercedes AMG c’è riuscita a tempo di record su un progetto vitale.

Ma se ci sono aziende che possono compiere questa impresa, sono proprio quelle che si occupano di automobili perché al loro interno le divisioni sono moltissime. Per esempio, una casa automobilistica che vanta un’intera divisione che prepara radiatori o impianti per l’aria condizionata, può facilmente riprogettare parte della propria catena di montaggio per produrre ventilatori per la respirazione assistita che in questi ultimi mesi sono drammaticamente mancati in tutto il mondo.

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Mercedes AMG Logo

SEAT e Skoda contro il Coronavirus

Ci sono state intere fabbriche che producono profilati in carbonio per le auto e le moto che sono diventate strategiche per la produzione di mascherine in plastica, utilizzate ormai dai medici di tutto il mondo per difendersi dal virus. Ed è per questo che, tra le grandi eccellenze dell’industria automobilistica chi non ha potuto investire in denaro, con massicce donazioni, ha investito in lavoro. SEAT ha prodotto ventilatori per la respirazione assistita, Skoda ha creato una nuova linea di maschere protettive per il volto ma ci sono state anche le aziende di Formula Uno – in particolare la Mercedes – che spinto la propria progettualità su qualcosa di ancora più eccezionale.

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Dal casco alla terapia intensiva

Si chiamano CPap (Continuous Positive Airway Pressure) e sono i supporti vitali che da tempo ormai sono obbligatori su ogni auto da corsa per fornire aria ai piloti e che in meno di 100 ore di lavoro sono stati riadattati alle esigenze dei medici. Un esempio perfetto e meraviglioso di riprogettazione e di adattamento che è stato possibile grazie ai capitali del colosso tedesco ma anche alla straordinaria testa degli ingegneri AMG che in meno di una settimana hanno letteralmente rivoluzionato il concetto della loro catena di produzione, realizzando qualcosa che fosse funzionale alle necessità del momento.

Mercedes sta chiudendo ora la fornitura di ben 10.000 unità di respirazione assistita grazie alla High-Performance Powertrain di AMG.

“Dall’annuncio del progetto abbiamo ricevuto un numero incredibile di domande sul dispositivo C-Pap da ogni parte del mondo e abbiamo voluto pubblicare tutto – ha commentato Andy Cowell, direttore generale della Mercedes-AMG Performance Powertrains – affinché qualsiasi altra azienda potesse usufruire della nostra esperienza per replicare lo stesso tipo di prodotto anche sulla base delle proprie esigenze. La Formula Uno è velocità e competizione ma è soprattutto una grande industria di eccellenza: e in questo caso non la stiamo usando per uno sforzo bellico contro l’uomo, ma a favore dell’umanità e credo non ci sia niente di più appagante”.

Le prime unita CPap saranno distribuite nel Regno Unito, che ha un disperato bisogno di ventilatori per la respirazione assistita, già in questi giorni.

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