Autocertificazione abolita, Conte annuncia novità sugli spostamenti

Il premier Giuseppe Conte annuncia che da lunedì gli spostamenti all’interno della stessa regione saranno liberi e senza autocertificazione

Autocertificazione abolita, Conte annuncia novità sugli spostamenti i
Autocertificazione abolita, Conte annuncia novità sugli spostamenti i

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha presentato le novità del decreto che da lunedì permetterà una maggiore libertà di spostamenti sul territorio nazionale. “Stiamo affrontando il rischio della crescita della curva epidemiologica con i nostri valori di sempre” dice Conte, che invita tutti al senso di responsabilità, dai cittadini ai rappresentanti delle istituzioni.

Autocertificazione e spostamenti: le parole di Conte

L'annuncio di Conte sugli spostamenti
L’annuncio di Conte sugli spostamenti

Da lunedì, conferma il premier Conte, ci si potrà muovere all’interno della propria regione di residenza o domicilio senza dover presentare autocertificazioni, dunque non solo per i motivi di necessità, salute o lavoro che vincolavano finora i trasferimenti. “Riprende la vita sociale, riprendono gli incontri con gli amici” dice il premier, ovviamente non per chi è positivo o presenta sintomi riconducibili al covid-19. Restano vietati gli assembramenti, dice il premier, e la mascherina rimane raccomandata al chiuso e, spiega, in situazioni come strade particolarmente affollate.

Gli spostamenti inter-regionali saranno invece limitati fino al 3 giugno. Intorno a quella data, se i dati fossero ancora incoraggianti, saranno eliminate le restrizioni. Le comunicazioni con le Regioni, dice Conte, dovranno essere quotidiane e dettagliate per il monitoraggio dei dati. Dal 3 giugno non ci sarà obbligo di quarantena, inoltre, per chi arriva in Italia dall’estero.

Da questo momento, promette Conte, il Governo si dedicherà al decreto semplificazioni per rendere più trasparenti alcuni passaggi amministrativi. Successivamente, si programmeranno interventi di più ampio respiro. “L’Italia che vogliamo” conclude, “è più verde, più digitale, più inclusiva“.

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